Reggio. “Aumento debiti del Comune, 10,4 mln di opere pubbliche saltano”

municipio Comune di Reggio Emilia Spqr

“Sono state cancellate 10,4 milioni di opere pubbliche. Tutto questo è stato annunciato in una variazione di bilancio lampo che è stata presentata al lampo mercoledì 22 novembre per essere votata di corsa lunedì 27 Novembre. Neanche una settimana per decidere di tagliare così tanto nel silenzio generale. C’è tanta enfasi per annunciare opere e tagliare nastri e nastrini. Possibile che non sia stata fatta una conferenza stampa per annunciare non solo le opere cancellate, ma anche la situazione del debito e del personale del Comune. Servirebbe trasparenza e correttezza”. A dirlo sono i consiglieri comunali di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli in merito all’ultima variazione di bilancio e fanno l’elenco delle opere eliminate.

Quali sono queste opere? Vengono eliminati 1 milione e mezzo di euro di investimenti sulle case popolari, tolti 350mila euro di interventi di ristrutturazione sul Centro Internazionale Loris Malaguzzi, tolti 200mila euro per la riqualificazione del campo da Softball, tolti 200mila euro per la riqualificazione del campo di Tiro con l’arco di Via della Canalina, tolti 450mila euro per il km bianco, l’intervento di riqualificazione ambientale e di forestazione lungo l’autostrada A1 e la linea dell’Alta Velocità, non si farà l’ascensore alla stazione di Santa Croce per cui erano stati preventivati 100mila euro.
Tolti 200mila euro per le strade della viabilità rurale a discapito delle frazioni, tolti 350mila euro per il completamento della Greenway Modolena e 300mila euro per la Greenway del Lodola, tolti 2 milioni e 100 mila euro per il collegamento tra la stazione Alta Velocità e il centro storico, si rinuncia al secondo stralcio della riqualificazione di Via Gramsci. Tolti inoltre 350mila euro per il collegamento pedonale dello stadio Mapei verso la stazione, poi altri 100mila euro per il Mauriziano e 900mila euro per il a viabilità e attraversamento al Villaggio Crostolo. Tolti i 3 milioni di euro per l’acquisizione di Palazzo Ancini. Mancheranno anche i 300mila euro per riqualificare le strade del centro storico vicino a Piazza Prampolini e Piazza San Prospero, ovvero via Squadroni, via dei Due Gobbi e Broletto.

Andranno anche più piano i lavori di riqualificazione di Corso Garibaldi, i lavori del tratto dalla Basilica della Ghiara hanno avuto una riduzione di 200mila euro.

Perché tutto questo? Lo spiegano il consigliere Dario De Lucia con il collega Fabrizio Aguzzoli. Ci sono opere che hanno la priorità come quella del progetto “Cattedrale”, gli investimenti del “Pinqua” sull’area delle ex reggiane con la Partecipata Stu Reggiane a guida di Luca Torri. Dopo l’aumento di capitale di 3 milioni di euro del settembre 2023 vanno a rinforzo del progetto altri 4 milioni di euro comunali che dovevano essere confermati dallo Stato. Non ci hanno rassicurato le parole dell’Assessore al Bilancio Daniele Marchi che, quando abbiamo chiesto, se ci sarà sicurezza di avere il finanziamento statale dei 4 milioni, detto candidamente “Non abbiamo certezza, mettiamo noi i soldi per andare avanti con i lavori”. E se questi soldi non vengono confermati, come è già successo in passato, dal Governo? Si parla di 4 milioni non di pochi bruscolini.

Ci sono poi opere che dovevano essere realizzate entro fine 2023 e che sono state rimandate al prossimo anno sperando che vengano fatte davvero perché con questi cambi così massicci di programmazione non ne abbiamo certezza.

Si tratta della riqualicazione dell’ex Polveriera, il collegamento tra Via Fratelli Bandiera e Parco Ottavi, la messa in sicurezza dell’asse attrezzato e sottopasso della Via Emilia, poi la realizzazione di vari sottopassi pedonali nell’asse attrezzato (tra cui quella di Via Hiroshima), la messa in sicurezza e realizzazione della nuova ciclabile di Via Guittone d’Arezzo, la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nel Palazzo dei Musei e la realizzazione di una pista ciclopedonale tra Via Pigoni e Via Sottili.

Peronale. C’è poi una voce che ci ha dato preoccupazione. Alla voce personale e imposte connesse di questa variazione di bilancio ci sono risparmi per circa 711mila euro dovute alle dimissioni avvenute nell’anno e non completamente sostituite. Cosa vuol dire? Le dimissioni volontarie dei dipendenti sono in aumento. Un fuggi-fuggi di competenze che non ha bene al nostro Comune.

Tenente conto che, se andiamo a prendere a riferimento gli ultimi 10 anni, se andiamo a fare il saldo tra le cessazioni (775) di rapporti di lavoro e le assunzioni (637) abbiamo un saldo negativo di 138 lavoratori.

Il debito del Comune. Se nel 2019 il debito comunale era di 59.454.097 pari a 345 a cittadino nel 2022 è salito a 77.620.496 pari 456 euro pro capite. Se andiamo a vedere l’evoluzione del trend del debito dai documenti comunali vediamo che questo nelle previsioni continua a salire nel 2023 a 109.653.751 , pari a 644 euro a cittadino, nel 2024 ancora di più a 121.978.290 pari a 717 euro a cittadino e nel 2025 al picco di 122.631.290 ovvero pari a 721 euro a cittadino. Siamo parlando del doppio del debito rispetto alla situazione trovata a inizio mandato nel 2019. Bisogna ragionare bene quando si fanno debiti che ricadono sulle economie delle casse pubbliche.

Le proposte. Occorre interrompere il flusso portato avanti da Delrio in avanti delle esternalizzazioni dei servizi pubblici locali che ormai oltre ai servizi welfare e scuola prevede anche che sia la stessa Iren a riscuotere la tari, la tassa rifiuti, e ricordiamo che abbiamo la seconda rata più cara di tutti i comuni serviti da Iren. Dobbiamo attrarre competenze e capacità nell’ente comunale partendo dal pagare e far sentire bene i lavoratori dell’Ente. Le esternalizzazioni non costano meno e non danno benefici in termini di qualità dei servizi.

Occorre inoltre tagliare sulle spese non necessarie, ad esempio gli oltre 500mila euro spesi in comunicazione da sindaco e giunta non sono necessari per noi. Con quei soldi avremmo potuto aprire le sezioni dei nidi che servivano per coprire la richiesta delle famiglie con i bambini nati dal 1 giugno al 30 settembre, per la prima volta la politica non ha dato risposta a queste famiglie.

Infine occorre essere razionali e comprendere che non è materialmente possibile con l’attuale forza lavoro dell’ente dare seguito a tutta la smania di annuncite di opere pubbliche a cui siamo abituati. Occorre concentrarsi sul necessario: manutenzione e sicurezza delle strade e sulla sicurezza degli edifici scolastici.