Reggio. Aragona (FdI): Pride, manifestazioni divisive a cui non va dato il patrocinio

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Scrive in una nota il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona: “Il Remilia Pride, e più in generale tutte le manifestazioni analoghe che si susseguono ultimamente su tutto il territorio nazionale, hanno ormai ben poco a che fare con la tutela dei diritti individuali. Anche chi si è formato e si è alimentato alla fonte della cultura liberale, se per ciò si intende la strenua difesa della persona nella sua unicità all’interno di uno Stato che tende a normare “al minimo” le scelte degli individui e dei corpi intermedi, converrà che ormai siamo davanti a un vero e proprio manifesto politico piuttosto che alla rivendicazione di veri o presunti diritti negati.

Del resto sono gli stessi organizzatori a dircelo, veicolando una serie di proposte che da un lato esulano totalmente da quelle che dovrebbero essere le ragioni fondanti dell’iniziativa, dall’altro rivendicano la legalizzazione di azioni vietate dall’ordinamento italiano, in primis la pratica dell’utero in affitto.
Nessuno può negare che l’Italia, dal punto di vista delle conquiste sui diritti civili, è sempre stato un Paese all’avanguardia, e lo stesso governo Meloni, nei suoi primi 9 mesi di attività, ha confermato di non voler fare nessun passo indietro sui traguardi raggiunti dal nostro Paese sul delicato tema delle garanzie e delle scelte individuali.

Altra cosa è concedere il patrocinio a una iniziativa che per toni e finalità si dà l’obiettivo di essere ulteriormente divisiva su tematiche su cui invece dovrebbe esserci discussione franca e leale, seppur da posizioni contrapposte e talvolta inconciliabili. Per queste ragioni ha fatto bene la Regione Lazio a revocare il patrocinio in occasione dell’ultimo Roma Pride.
Ma forse, e anche la recente contestazione al ministro Roccella a cui si è cercato di impedire la libera espressione al Salone del Libro di Torino, non è la difesa dei diritti la stella polare di queste manifestazioni, sempre più inclini a strumentalizzare importanti temi di dibattito a fini meramente politici o elettorali.