Reggio. Alla Panizzi il terzo libro sull’opera omnia di Corrado Costa

Corrado Costa

«L’unico modo per avvicinarsi alle idee è il teatro», scriveva il poeta, scrittore, autore di teatro, intellettuale poliedrico di grande intelligenza e ironia Corrado Costa (9 agosto 1929 – 9 febbraio 1991). Venerdì 9 febbraio alle ore 17.00 nella Sala degli Artisti verrà presentato il terzo libro sull’opera omnia di Corrado Costa dedicato al teatro, pubblicato per conto della Argolibri, a cura di Chiara Portesine, con una introduzione di Gianluca Rizzo. All’evento saranno presenti la curatrice Chiara Portesine, Chiara Panizzi, responsabile dell’Archivio Costa presso la Biblioteca Panizzi e Paul Vangelisti, poeta, editore e traduttore di molta poesia italiana del secondo Novecento (da Amelia Rosselli a Adriano Spatola, da Corrado Costa a Giulia Niccolai) in collegamento Zoom dall’America. Alla presentazione del volume seguirà una lettura scenica di testi teatrali di Costa a cura di Antonio Fava, Dina Buccino e Giuliano Ravazzini, che hanno più volte recitato e collaborato con Corrado Costa.

«Penso che lo specifico della ricerca poetica di Corrado Costa sia il gioco continuo del linguaggio, l’ironia, la giocosità. La vitalità, la freschezza che lui ha trasmesso è qualcosa che resta» scriveva Nanni Balestrini all’indomani della prematura scomparsa del poeta, avvenuta nel 1991; ed infatti è sempre il “retro” del linguaggio, la ricerca ostinata di ciò che sta oltre (ma anche sopra e sotto) la parola, la sua “ombra” giocosa e inquieta, ad essere il leitmotif delle scritture teatrali di Costa, un teatro dell’assurdo in cui ingegnose macchine verbali, vicine al primo Ionesco, si accendono di una comicità surreale degna di un Tardieu, sconfinando nello humour più raffinato. Tra le opere teatrali ritroviamo Santa Giovanna Demonomaniaca (celebre la performance di Costa del 1978 in cui diede fuoco a tutte le copie invendute del libro), Il Dodo e Il Condor (andate in onda come radiodrammi in America, a cura di Paul Vangelisti, prima ancora di andare in scena in Italia), I minimi sistemi, tragicommedia attualissima di una scienza sempre subordinata al potere, o ancora le Decomposizioni esemplari, in cui ad inscenarsi è un’apparizione notturna di Giordano Bruno a Shakespeare; e poi i dialoghi satirici di Umiliatevi tutti, disegni, bozzetti, e alcune opere ancora inedite, alle quali Costa si dedicò per tutta la sua vita.

Ingresso libero, maggiori informazioni sul sito www.bibliotecapanizzi.it o sui canali social della biblioteca.

CORRADO COSTA

Corrado Costa – poeta, scrittore, autore di teatro e pittore, intellettuale poliedrico – è nato a Mulino di Bazzano (Parma) nel 1929 ed è morto nel 1991 a Reggio Emilia, città dove ha vissuto ed esercitato la professione di avvocato. Nei primi anni Sessanta stringe una duratura amicizia con Giorgio Celli, Antonio Porta, Nanni Scolari (allievo di Luciano Anceschi) e Adriano Spatola, coi quali fonda «Malebolge», una rivista di letteratura d’avanguardia, parasurrealista. Più tardi entra nel Gruppo 63, esperienza che Costa sottolinea ad ogni occasione, anche se resta ai margini del gruppo, considerato un dilettante d’ingegno. Dall’esperienza del Gruppo 63 la schiera di amici s’infoltisce con Nanni Balestrini (che lo introduce nell’ambiente del «Verri», la rivista di Anceschi), Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli e Alfredo Giuliani (che lo invita a partecipare alla fondazione di «Quindici»). S’infoltiscono anche le riviste letterarie cui collabora: «Nuova Corrente», «Revolver», «Tam Tam», «Alfabeta», «Cervo Volante».

Numerose sono state anche le pubblicazioni, plaquettes spesso di un centinaio di copie, poemi inseriti in cataloghi di amici pittori, etc. Artista poliedrico, negli ultimi anni ha preso parte a molte letture di poesie in pubblico in varie parti del mondo e più volte a Milano-Poesia, un appuntamento tra i più importanti della performance poetica. Si è occupato di poesia visuale, sonora, di pittura ed ha prodotto una quantità di disegni su ogni tipo di carta. Nell’88 inventa un personaggio, Frank il Bacillo, una serie di minuscoli disegni che Valerio Miroglio gli pubblica, per più di un anno, sul «Bollettino della Vittoria», il mensile più piccolo della storia e del mondo.