La Cooperativa sociale Panta Rei – che si occupa di consulenza, formazione, progettazione e gestione di servizi in campo educativo 0-6 anni – ha organizzato sabato 30 novembre un incontro rivolto a cittadinanza, famiglie, aziende ed istituzioni in cui ha presentato i progetti sociali P.E.R.S.E.O. (Progetto Educativo Ragazzi Speciali E Oltre) rivolti a ragazzi autistici, ciechi e ipovedenti.
L’incontro ha avuto luogo a Reggio Emilia presso il Nido Giulia Maramotti e, grazie ad una partecipazione ampia, ha consentito al pubblico di vivere, attraverso tre laboratori agiti, i percorsi realizzati per i ‘fragili’ facendoli diventare qualcosa di collettivo, valore e arricchimento per tutti. I progetti sociali, oltre ad essere raccontati, sono stati vissuti dal pubblico che ha potuto sentire e percepire come conosce le opere di una mostra un bambino autistico, come si approccia al cibo e al nutrimento un bambino alimentarmente selettivo, come costruisce la propria realtà e idea di esperienza un bambino cieco, da uno stato di deprivazione visiva.
I bambini fragili portano prospettive di conoscenza non comune e con la loro particolare unicità ridefiniscono i parametri di ciò che viene considerato conoscibile.
La Presidente della Cooperativa Giorgia Fantini e la Vice Presidente Francesca Bianchi hanno stimolato la riflessione e il dialogo ponendo domande generative al pubblico ‘Cosa incontra chi ci incontra?’ e ‘Solo l’educazione ha bisogno dei bambini o è una capacità, un modo di conoscere che riguarda tutti, anche gli adulti?’
Angelica Querin, project manager dei progetti P.E.R.S.E.O., ha ricordato il richiamo metaforico con la storia dell’eroe greco Perseo che, nell’incontro di avversari e alleati, realizza il senso del suo ‘viaggio’ quando condivide i valori appresi trasformandoli da consapevolezza individuale in significato per tutti.
Hanno parlato e condiviso l’esperienza di co-progettazione tutti i partners di progetto.
Fabiola Casarini, Presidente di Errepiù partner di progetto nel ‘ Gusto di Perseo’ sulla selettività alimentare ha portato questo pensiero ‘ Ci sono cose che sentiamo perché esistono (le parole, il comportamento) e noi scienziati le misuriamo. Ci sono cose che esistono perché le sentiamo (l’amore, l’accoglienza, la bellezza) e misurarle è più importante che condividerle.
Eduardo Raia, Vice Presidente della Cooperativa CORESS, ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità alla cultura e all’arte per le persone fragili, ripensando al concetto di inclusione come a qualcosa che possa espandersi dai luoghi preposti a luoghi altri, come Musei e la città educante intera.
Paola Terranova, tiflologa e coordinatrice dell’Area educativa dell’Istituti Ciechi Garibaldi, ha portato i partecipanti a comprendere come funziona la mente di un bambino cieco o ipovedente, come si ‘vede’ senza la vista, cosa succede quando si spegne il senso primario di conoscenza e si accendono i sensi vicari percettivi.
Leonello Guidetti, Presidente della Fondazione Manodori, sostenitrice del progetto P.E.R.S.E.O. in spazi museali e lo sguardo di P.E.R.S.E.O. per bambini ciechi e ipovedenti, ha riconosciuto il valore della partecipazione come capacità di conoscere e cogliere ogni bambino in modo unico e di come la Fondazione operi per dare qualcosa in più alle persone che hanno bisogni speciali, sia nella loro dimensione di cittadini che di persone.
Annalisa Rabitti ha portato i saluti e la visione ampia del progetto ‘ Reggio Emilia Città senza barriere’ di cui la cooperativa è parte attiva a livello interistituzionale
‘ Ogni anno al suo posto, ogni modo al suo giorno, ogni frase alla sua luce’ dice Ghita, 11 anni, partecipante a uno dei percorsi che ci ricorda di fare attenzione al tempo, allo spazio, al modo in cui abitiamo queste dimensioni. E che le parole a volte, possono fare luce per orientarci.
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