Reggio. Addio ad Alberta Sacerdoti, punto di riferimento della Comunità ebraica. Il cordoglio

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Istoreco dice addio a una grande amica, per decenni impegnata nel portare avanti il ricordo della presenza ebraica a Reggio Emilia.
Nella giornata di lunedì 2 settembre è scomparsa Alberta Sacerdoti, insegnante e a lungo referente della comunità ebraica di Reggio Emilia. Alberta, nata a Padova l’11 settembre 1941, proveniva da una famiglia ebraica segnata profondamente dalla Shoah e dalla persecuzione di nazisti e fascisti.
Il fratello del padre, Franco Sacerdoti, è deportato insieme agli ebrei di Reggio Emilia il 22 febbraio 1944, sul treno che da Fossoli di Carpi porta sino al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau in Polonia. Lì viene ucciso durante il mese di gennaio 1945. Alberta e i suoi genitori sopravvivono in clandestinità fino alla Liberazione.
Dopo la scuola a Padova, si laurea a Verona in lingue straniere, specializzandosi in tedesco e inglese. Arriva a Reggio, dove per molti anni è insegnante di lingue nelle scuole superiori cittadine.
Sposata con Adriano Zarotti, lascia la figlia Elisa, con cui viveva da alcuni anni ai Boschi di Puianello.
In tutto il suo periodo reggiano è stata un prezioso punto di riferimento in città per la Comunità ebraica di Modena e Reggio, presenza fondamentale per garantire un minimo di presenza e impegno in un periodo in cui le vicende della comunità locale, distrutta dalla guerra e dalle deportazioni, godevano di minor interesse rispetto all’oggi. La rinascita della sinagoga di via dell’Aquila, oggi impiegata per tante attività culturali, era una grande soddisfazione.
Dopo il pensionamento, Alberta si è impegnata volontaria Istoreco durante i Viaggi della Memoria e i viaggi di studio in Israele. Con il nostro istituto, ha preso parte alla missione nella Cisgiordania palestinese organizzata per portare i fondi raccolti da Istoreco a favore della scuola d’infanzia dedicata a Giuseppe Carretti.


Per la Giornata della Memoria in gennaio 2013 inaugura la mostra “Besa” nella moschea reggiana di via Flavio Gioia, in uno dei primi eventi ufficiali di dialogo interculturale tra le varie comunità religiose presenti sul territorio.
Ha curato diverse pubblicazioni, tra cui “Non è tutta farina del mio sacco”, dedicata alle ricette della tradizione ebraica, e il più intimo “Ricordando… la Shoah della mia famiglia”.
Il funerale si terrà a Padova, nella sua città natale. Lì Alberta riposerà di fianco ai genitori Fulvio e Ulda.
Era una nostra amica, presente e generosa. E così la ricorderemo. La prima occasione sarà quella di domenica 15 settembre, in occasione della Giornata europea della cultura ebraica. In quella data la sinagoga reggiana ospiterà diverse iniziative, che verranno dedicate alla memoria di Alberta.

Il cordoglio del sindaco di Reggio, Marco Massari. Nell’apprendere della scomparsa di Alberta Sacerdoti, punto di riferimento della Comunità ebraica a Reggio Emilia, desidero esprimere il cordoglio dell’Amministrazione comunale e mio personale, con particolare riguardo alla Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia.

A lei va la nostra gratitudine per l’impegno lungo e tenace di custode di memorie personali – la testimonianza della Shoah, che l’aveva coinvolta da vicino, come lei stessa racconta nella pubblicazione Ricordando… la Shoah della mia famiglia – e di cultrice di storie e memorie collettive della comunità ebraica in Emilia-Romagna e nella nostra città in particolare.

Una memoria sempre tesa da una parte ad attualizzare il segno dei fatti accaduti e dall’altra a inserire quei fatti, anche tragici, in una prospettiva di speranza, dialogo e pace, fondata su valori civili, etici e democratici che costituiscono uno strumento indispensabile per poter dire “mai più”.

Docente di tedesco, Alberta Sacerdoti è stata parimenti promotrice sia dei valori culturali ebraici, stimolando e motivando l’interesse dei ricercatori, contribuendo a diverse pubblicazioni ed editando fra l’altro un testo sulla cucina ebraica, sia del dialogo incondizionato fra culture e popoli.

La ricordiamo partecipe, con Istoreco, dei Viaggi della Memoria e dei Viaggi di Studio in Israele, nel corso dei quali si svolgevano incontri anche nelle scuole palestinesi, ma anche delle visite in Moschea a Reggio Emilia.

Bellezza, diritti umani, pace, ‘fare memoria’ a beneficio prima di tutto dei più giovani sono alcuni dei temi universali a cui si sono ispirati, nelle diverse celebrazioni annuali in città, il Giorno della Memoria e la Giornata europea della Cultura ebraica, a cui Alberta Sacerdoti ha lavorato per molti anni, insieme con l’Amministrazione comunale, la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e Istoreco, con competenza e dedizione, e con la signorilità e il garbo che le erano propri.

Un impegno che si è potuto apprezzare anche in occasione del restauro e della definitiva riapertura della splendida Sinagoga di via dell’Aquila, il Tempio maggiore israelitico di Reggio Emilia, oggi sede di esposizioni, concerti, iniziative culturali e luogo di dialogo e pace, come anche Alberta Sacerdoti desiderava. A noi il compito proseguire la sua testimonianza.



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