A seguito dell’approvazione unanime di una mozione unitaria da parte del Consiglio comunale (prima firmataria Cinzia Rubertelli), il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha conferito stasera il Primo Tricolore al campione di sci Giuliano Razzoli.
La consegna della Bandiera storica – antesignana del Tricolore della Repubblica italiana – è il riconoscimento più importante di Reggio Emilia, in cui fu istituito nel 1797 quale vessillo della Repubblica Cispadana.
La consegna del Primo Tricolore a Giuliano Razzoli è avvenuta nella Sala del Tricolore, con il Consiglio comunale riunito e con la partecipazione del campione, in divisa da Alpino, in procinto di partire per le prossime Olimpiadi di Beijing.
“Grazie Giuliano per aver voluto essere qui con noi oggi, nonostante il momento delicato, la concomitanza con i preparativi per i prossimi Giochi olimpici invernali. Apprezziamo la tua presenza, che ci onora e ci fa comprendere quanto per te questo riconoscimento sia importante, quanto tu, attraverso il Tricolore, ti senta legato a Reggio Emilia e al nostro Paese”, ha detto il sindaco Luca Vecchi.
“A donarti questo vessillo è tutta Reggio Emilia, tutta la sua terra e la sua comunità, a cui tu appartieni – ha aggiunto il sindaco – Ciò avviene in maniera unitaria come deve essere, perché il Tricolore più di ogni altra cosa, è simbolo di unità: nella sua origine rappresentava il valore rivoluzionario di un’unità agognata, oggi rappresenta l’unità del nostro Paese. Ed è bello che questa consegna avvenga nel luogo in cui il Tricolore è nato: una Sala civica, di tutti, frequentata da persone note e meno note. Capi di Stato e di governo, ma anche semplici cittadini hanno ricevuto questo riconoscimento, fatto di una storia collettiva e di storie individuali a cui tutti teniamo moltissimo.
“Certo, nel caso di Giuliano Razzoli il riconoscimento del Primo Tricolore va alla carriera – ha concluso il sindaco – ma parimenti va al modo in cui Giuliano ha svolto la sua carriera, i successi e le difficoltà che inevitabilmente il percorso sportivo, come quello della vita, porta con sé. E Giuliano Razzoli ha affrontato tutto questo con umiltà, continuità, tenacia, determinazione, possiamo dire con la caparbietà che è tipica della nostra terra. Siamo certi che Giuliano continuerà a dare il massimo di se stesso e lo farà anche nella prossima competizione olimpionica, nella quale lo seguiremo insieme come sempre, dandogli sin da adesso il nostro ‘in bocca al lupo’”.
“Sono io – ha detto Giuliano Razzoli – ad essere onorato ed emozionato per il Primo Tricolore, un riconoscimento che mi dà grande sostegno e di cui ringrazio il Consiglio comunale e Reggio Emilia, che qui è rappresentata interamente dal Consiglio stesso. Sono molto legato a Reggio Emilia e all’Appennino, che ho sempre nel cuore. Porterò con me il Primo Tricolore e saprò, anzi lo so già da adesso, di non essere mai solo”.
Il presidente del Consigli comunale, Matteo Iori, ha sottolineato “l’importanza della mozione unitaria, che ha portato al conferimento del Primo Tricolore a Giuliano Razzoli. L’istituto della mozione unitaria è assai raro, il nostro Consiglio comunale l’ha adottato in altri quattro casi: per il conferimento del Primo Tricolore al personale della Sanità reggiana nella lotta e nelle cure profuse per il Covid e in altre tre occasioni per meriti sportivi. E’ segno che lo Sport dà il meglio di sé quando unisce. Oggi il Primo Tricolore va a un altro sportivo, un grande atleta anche nella vita, per ciò che ha fatto, che fa e che farà”.
GIULIANO RAZZOLI – NOTE BIOGRAFICHE
Giuliano Razzoli, 37 anni, originario di Villa Minozzo (Alto Appennino reggiano), ha iniziato a sciare all’età di quattro anni: atleta dell’Esercito, ‘Razzo’ – questo il suo soprannome – è specializzato nello slalom speciale.
L’esordio nello sport agonistico risale alla stagione 2004-2005 della Coppa Europa. Nel 2006 vince il titolo di campione italiano (slalom) e nel dicembre dello stesso anno esordisce in Coppa del mondo nello slalom dell’Alta Badia. Il 17 febbraio 2007 conquista il primo podio in Coppa Europa, competizione nella quale, tra il 2007 e il 2011, si è aggiudicato 3 vittorie e 6 podi. Tra il 2009 e il 2011 ha collezionato 5 podi e 1 vittoria in Coppa del mondo , il 6 gennaio 2010 a Zagabria.
Il 27 febbraio 2010 arriva il titolo più importante della sua carriera, quello di campione olimpico ai XXI Giochi olimpici invernali di Vancouver in slalom speciale: con questo risultato, l’alloro di campione olimpico in slalom torna in Italia ventidue anni dopo l’oro di Alberto Tomba a Calgary 1988.
Nella stagione 2010-2011 Razzoli ottiene un podio a Kitzbühel e conclude la Coppa del Mondo con un successo nell’ultima prova di Lenzerheide. Ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen conquista il titolo di campione italiano di slalom.
Nella stagione 2014-2015 è tornato sul podio nello slalom di Kranjska Gora (dopo 3 anni e 4 mesi dal suo ultimo piazzamento nei primi 3), ai Mondiali di Sankt Moritz 2017 si è classificato 22º nello slalom speciale; anche due anni dopo, ai Mondiali di Åre, è stato 22º nello slalom speciale, mentre a quelli di Cortina d’Ampezzo 2021 non ha completato lo slalom speciale.
Il 16 gennaio 2022, con il 3º posto conquistato nello slalom speciale disputato sulla Männlichen/Jungfrau di Wengen, ha stabilito il nuovo primato di atleta più anziano a salire sul podio in Coppa del Mondo in tale specialità, fino ad allora detenuto dallo svedese André Myhrer.
Nel corso della sua attività agonistica ai massimi livelli, Giuliano Razzoli non ha mai perso di vista le giovani e giovanissime generazioni, incontrandole e trasmettendo loro – grazie alla sua personalità e alle sue qualità – passione, valori sportivi e umani.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]