Può far muovere e incontrare tante persone, in un venerdì pomeriggio, la poesia? A discapito di quanto si potrebbe immaginare, oltretutto in tempi in cui la connessione streaming sembra offrire una valida alternativa a essere fisicamente presenti in un luogo, la risposta è sì. La fase conclusiva, come da rituale, del IV Premio nazionale di Poesia Luciano Serra, ospitata anche per quest’edizione nella Sala del planisfero della Biblioteca Panizzi, ha contato su una partecipazione numerosa, a tratti commossa, forse inevitabilmente, non solo dai versi letti e interpretati dalle due voci alternate di Veronica Strazzullo e di Faustino Stigliani ma anche dalla suggestione della vibrante fisarmonica del Maestro Claudio Ughetti.
Organizzata dall’Associazione culturale ILDE e dagli amici dell’associazione Per D’Arzo con l’apporto della casa editrice Consulta, la premiazione, condotta dalla curatrice del premio, Elisa Pellacani, dopo il benvenuto del Direttore Alberto Ferraboschi e della dirigente culturale del Comune Valentina Galloni ha subito ricondotto al ricordo di Luciano Serra, di cui ricorre il decennale della morte, attraverso le parole di Giorgio Vioni. Il professore, che ha già dato alle stampe un volumetto in cui propone inediti e carteggi scambiati col Serra ai tempi dell’insegnamento, con malcelata emozione ha letto un componimento riemerso da suoi scavi in archivi personali, versi ancora battuti a macchina con un inchiostro rosso e che hanno accompagnato quella bellissima poesia che Serra aveva dedicato a Piazza Fontanesi.
Pellacani ha poi spiegato che nella stessa piazza si sta progettando l’inserimento di una targa perché possa essere letta da quanti vi passino, “come una delle pagine più belle della città”, mentre stanno avanzando i lavori da parte del Comune per accogliere la proposta della stessa Associazione ILDE che si dedichi a Luciano Serra una via o una piazza della città. Giulio Iacoli, membro della giuria con Corrado Gambini, Savino Rabotti e Daniela Rossi, ha preso la parola anche a sostituire il Presidente di giuria Paolo Briganti, impossibilitato a essere presente, e in una successione incalzante fino a svelare il vincitore di quest’edizione ha chiamato sul palco, leggendo l’arduo lavoro di scelta della giuria, i finalisti: Loredana Villani (di Carignano), Andrea Chesi (di Reggio Emilia), Claudia Belli (di Sant’Ilario d’Enza), Stefano Raspini (di Reggio Emilia), Alma Saporito (di Parma) e il secondo lodatissimo podio conferito a Cristian Sesena (di Reggio Emilia). Una scelta difficile, perché, come ha spiegato Iacoli, difficilmente capita di riscontrare un livello qualitativo in materiali così diversi eppure, proprio nella loro diversità, di questa maturità poetica. È a Michele Meschi (già autore di tre raccolte di poesie, edite negli ultimi tre anni, e residente a Noceto di Parma) che è stato conferito il Premio che, oltre alla soddisfazione per l’unanime plauso della giuria, consiste nella pubblicazione dell’intera raccolta presentata nella collana “allaluna”, con cui l’editrice Consulta da alcuni anni fa un coraggioso investimento sulla poesia contemporanea.
“Trittico per dame” (questo il titolo della raccolta) nella definizione della giuria deve la sua eccellenza al “perfetto controllo del verso e delle strutture dei singoli componimenti” che “determina la peculiare compattezza di quest’opera”, nel “sapiente equilibrio del linguaggio poetico in una raffinata fusione tra un’ampia cultura letteraria di fondo e la quotidianità del presente esperienziale”. Il volume, già disponibile nelle librerie, va ad affiancarsi – nella scala cromatica che contraddistingue il design della collana, su cui spicca una porzione di luna argentea – ai precedenti premiati Daniele Beghé, Simona Sentieri e Lucia Diomede e ad altri poeti tra cui non si può non citare Silvio D’Arzo con l’insieme delle sue poesie.
Dopo il consueto firmacopie l’appuntamento è stato rimandato alla prossima edizione del Premio, per il quale è già disponibile il bando (scrivendo a edizioniconsulta@virgilio.it o a ildebook@gmail.com). Alle soglie dell’anniversario darziano del 6 febbraio, ora si aspetta la scadenza di un altro premio, prevista per giugno 2024, dedicato invece alla scrittura narrativa e intitolato a un altro reggiano d’eccezione, appunto Silvio D’Arzo. Ma questa è un’altra storia…
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]