Prosegue anche nel 2023 “Finalmente Domenica”, la rassegna culturale a cura della Fondazione I Teatri di Reggio che ha l’obiettivo di promuovere occasioni di riflessione e confronto per approfondire la conoscenza di personaggi del mondo della scrittura, della filosofia, del teatro e dell’economia.
Domenica 29 gennaio alle 11 al ridotto del teatro municipale Valli di Reggio si celebra la Giornata della memoria con la presentazione di “I bambini di Haretz” (Mondadori) di Rosa Ventrella. L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti disponibili.
Il libro è ispirato alla storia vera dell’incredibile viaggio di un gruppo di 800 bambini ebrei in fuga dalla Shoah, scampati all’Olocausto e accolti a partire dal settembre del 1945 nella sciesopoli (dall’unione di Sciesa e tendopoli) di Selvino, in provincia di Bergamo.
La scrittrice ha reso palpabili le atmosfere, le sensazioni, la tenacia, il coraggio e la sofferenza vissute dai suoi giovani protagonisti, portando alla luce una storia poco nota e mai raccontata. Nel libro Ventrella affida la voce del racconto dei bambini di Haretz alla giovane Margit. Quando tutto inizia la protagonista ha solo dodici anni, e arriverà in Italia nel pieno della sua adolescenza: durante gli anni più difficili della sua vita si sentirà rabbiosa, disabitata e disperata, ma imparerà a sopravvivere e a proteggere chi ama a tutti i costi, sentendo crescere emotivamente i suoi sentimenti.
“Ho scoperto questa storia per caso leggendo un giornale locale – ha spiegato l’autrice – ma ho capito immediatamente che si trattava di una storia straordinaria, per lo più abbastanza sconosciuta. Ho voluto saperne di più e con l’aiuto di amici giornalisti mi sono mobilitata per capire da dove poter iniziare per raccogliere testimonianze. Scrivere questo romanzo è stato un lavoro lungo, complesso in termini di ricostruzione storica, straziante, ma nello stesso tempo la definirei l’esperienza più entusiasmante che abbia mai vissuto come scrittrice”.
L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming sui canali Youtube e Facebook della Fondazione I Teatri.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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