Per quanto terribile, la pandemia di nuovo coronavirus è solo una delle tante crisi che l’umanità ha conosciuto nel corso dei secoli, come ricorda Amedeo Feniello nel libro “Demoni, venti e draghi” (Laterza, 2021) esplorando l’ansia da “fine dei tempi” che compare nei periodi di crisi.
Ne parlerà lo stesso autore domenica 27 febbraio alle 11 al ridotto del teatro municipale Valli di Reggio nel nuovo appuntamento di “Finalmente Domenica”, la rassegna culturale a cura della Fondazione I Teatri di Reggio ideata con l’obiettivo di promuovere occasioni di riflessione e confronto per approfondire la conoscenza di scrittori, filosofi, attori ed economisti.
Nel 1300, al finire del nostro Medioevo, l’intero pianeta fu scosso da una serie di shock violentissimi: epidemie, catastrofi ambientali e cambiamenti climatici. “Improvvisamente fu come se demoni, venti e draghi si scatenassero assieme per punire l’orgoglio dell’uomo”, ha sintetizzato Feniello.
Dalla Cina fino all’Europa si diffuse la peste nera, un’epidemia che sembrava annunciare l’apocalisse, accompagnata com’era da furiose inondazioni e giganteschi sciami di cavallette. Da un capo all’altro dell’Eurasia si avvertirono le conseguenze di un improvviso mutamento delle temperature e l’inizio di quella che viene chiamata “piccola glaciazione”. Eppure l’uomo fu capace di reagire al trauma di questi eventi drammatici: pian piano emersero dei veri e propri “paesaggi adattativi”, nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova. Una lezione che arriva dal passato ma che ha molto da insegnare anche oggi.
L’ingresso all’incontro è gratuito, con prenotazione obbligatoria (online sul sito dei Teatri o in biglietteria). L’accesso a teatro sarà consentito solo con green pass rafforzato e mascherina Ffp2. Gli incontri di “Finalmente Domenica” sono trasmessi anche in diretta streaming sul sito dei Teatri e sulle pagine Facebook e Youtube della Fondazione I Teatri, grazie alla collaborazione con il Centro interateneo Edunova dell’Università di Modena e Reggio.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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