Pochi giorni fa era stato selezionato il progetto preliminare di recupero e valorizzazione del Parco e del Giardino segreto. Ora con l’individuazione dei professionisti che si occupano del progetto esecutivo di restauro e valorizzazione del Palazzo ducale (lotto 1), il recupero della Reggia di Rivalta e la realizzazione del Progetto Ducato Estense a Reggio Emilia compiono un nuovo passo importante.
Autore del progetto esecutivo del Palazzo è il Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) formato da Ufficio progetti Architetti associati Giorgio Adelmo Bertani e Francesca Vezzali, Bisi & Merkus Studio associato, Erreci Ingegneri associati, Studio termotecnici associati e Studio Due Esse di S. Sola, risultato vincitore della gara a procedura aperta – aggiudicata mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del migliore rapporto qualità/prezzo – indetta dal Comune di Reggio Emilia.
Questo Rtp ha conseguito il maggior punteggio complessivo per l’offerta tecnico-qualitativa e per l’offerta economica.
I progettisti sono al lavoro: in fase di redazione conclusiva sotto l’alta sorveglianza della Sovrintendenza, il progetto esecutivo sarà presentato pubblicamente una volta messo a punto. L’appalto dei lavori previsto per la primavera del 2019.
“Con la scelta del progetto è più vicina la restituzione alla città del Palazzo ducale di Rivalta – dice il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Esso è testimonianza di una delle dinastie più antiche e importanti della storia italiana ed europea, che ha inciso per secoli anche nella storia di Reggio Emilia: un rapporto non privo di conflittualità negli ultimi decenni del dominio estense a Reggio, divenuto anacronistico e tirannico nella fase della Restaurazione. Allo stesso tempo, il recupero del Palazzo, accanto a quello dei Parco e del Giardino segreto, costituisce una scommessa sulla contemporaneità e sul futuro: un bene culturale che viene restaurato, protetto e messo nelle condizioni di funzionare e accogliere proposte di uso condivise, rispettose della sua identità e dei bisogni del nostro tempo.
“Non partiamo da zero: questo obiettivo – aggiunge il sindaco – è già stato in buona parte raggiunto grazie alla propositività e alla voglia di partecipazione dei rivaltesi – in particolare l’associazione Insieme per Rivalta e i tantissimi volontari che nel corso degli anni hanno fatto vivere e risplendere questo luogo – e di tutti i reggiani, che hanno fatto del Palazzo e della sua area circostante un punto di riferimento. Ripartiamo e andiamo avanti assieme a loro, alle loro idee, al loro lavoro e al loro protagonismo che sarà fondamentale in futuro.
“Il progetto, che auspichiamo sarà volano di ulteriore crescita, attrattività anche turistica e bellezza di questo luogo e della rete paesaggistica e ricreativa che ad esso si innesta – conclude il sindaco – agisce quindi non su una ‘scatola vuota’, ma su un contenitore pregevole di attività e progettualità che già esistono e attendono nuova linfa vitale e prospettive. Un dialogo, in sostanza, tra antico e contemporaneo, che anima il progetto sul Palazzo così come tutti gli altri previsti dall’operazione Ducato Estense in città”.
Il progetto prevede il restauro, il consoliodamento e la rifunzionalizzazione dell’edifico per usi pubblici in fase di definizione nell’ambito di un percorso partecipato con il territorio.
In questa prima fase (lotto 1) di intervento si otterranno:
la messa in sicurezza e il consolidamento delle strutture dell’intero edificio (3.500 metri quadrati);
la realizzazione delle predisposizioni impiantistiche;
il restauro delle facciate;
il restauro e la riqualificazione funzionale del corpo ovest del piano nobile da destinare a funzioni pubbliche o di interesse pubblico per circa 900 metri quadrati.
Il progetto “interpreta” il Palazzo come un luogo che “parla alla comunità” e lo valorizza integrando intorno ad esso temi diversi, potenziali o già presenti e consolidati, fra cui: sociale-pubblico, partecipativo, culturale, paesaggistico e ambientale, economico.
Il bene-Palazzo, con i suoi “talenti”, può generare crescita, agendo da moltiplicatore in ragione della sua capacità, ad esempio, di attivare relazioni con stakeholder, “e così facendo riesce a dispiegare il potenziale di aggregazione tra i soggetti, i contenuti, le reti. In sostanza il bene accresce il valore nella misura in cui si fa centralità di possibili coalizioni di scopo e di senso, rispetto alla sostenibilità economica, alla coerenza progettuale, alla visione culturale”.
Il Palazzo ducale è un monumento del Barocco spogliato, in gran parte perduto, in un vuoto che attende di essere riconfigurato e reinventato.
Sotto questo aspetto, i punti di debolezza inferti dalle vicende storiche subite dall’edificio si possono trasformare in punti di forza: un’opportunità, “le cui matrici sono ben riconoscibili nella stessa meravigliosa storia dell’edificio che diventa epicentro, crocevia degli immaginari, punto di contatto tra memorie del luogo, storie legate all’arte, alla letteratura e all’architettura, alla scienza, alla botanica, al paesaggio ed al territorio come soggetto economico e strategico. Così il Palazzo può divenire un acceleratore di processo per nuove economie, culture, innovazioni”.
Per questi motivi il progetto è improntato alla massima flessibilità, nel rispetto di un bene culturale che andrà integrandosi, come all’origine, con il suo Parco, il Giardino segreto, il paesaggio ed il territorio, ovvero il ‘sistema’ Reggia di Rivalta.
Dal punto di vista architettonico gli spazi verranno perciò suddivisi in unità autonome che potranno essere dedicate ad attività diverse, anche contemporaneamente.
I nuovi inserimenti, anche quelli per il superamento delle barriere architettoniche, saranno caratterizzati da riconoscibilità e reversibilità.
L’attuale edificio, proprietà del Comune dal 2004, era l’ala meridionale della Reggia (costruita tra il 1724 e il 1727, abitata dai duchi d’Este fino al 1796) in gran parte demolita nel corso del XIX Secolo. Il Palazzo attuale si presenta articolato su tre livelli e un seminterrato con pianta rettangolare.
I primi interventi di restauro e conservazione avvennero tra il 2005 e il 2007, con la riqualificazione della copertura e del recupero di una parte dell’interrato (investimento di 470.000 euro) e resero possibile la fruizione dell’area circostante e del seminterrato per eventi – da rievocazioni storiche a mostre di Fotografia Europea – che da una decina d’anni animano questo luogo denso di fascino e memoria.
Oggi l’edificio è in concessione all’associazione Insieme per Rivalta che, in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale, è promotrice di attività culturali e ricreative.
Sono state realizzate in anni più recenti diverse opere a servizio del Palazzo e del Parco, per un valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro.
Gli interventi hanno riguardato la realizzazione delle reti tecnologiche interrate a servizio del vicino borgo rurale e del Palazzo ducale; pavimentazioni e sottofondi; illuminazione pubblica; sistemazione del verde nell’Esedra d’ingresso alla Reggia e del verde nell’area antistante il Palazzo ducale; piantumazione di nuove essenze lungo l’Esedra a definizione dell’area di sosta; realizzazione di parcheggi, segnaletica stradale, sistema della viabilità e arredo urbano.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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