Referendum opposizioni su Bologna Città 30: volete che il Comune vada avanti?

no-bologna-citta-30

“Volete che il Comune di Bologna vada avanti nella decisione di realizzare ‘Bologna Città 30’, come previsto nella delibera Dg 138/2023, dalle ordinanze vigenti dal 16/01/2024 e dai futuri provvedimenti?”.

È questo il testo del quesito del referendum consultivo che il comitato ‘NoCitta’30′, formato anche da tutti i partiti d’opposizione a Palazzo d’Accursio, presenterà al comitato dei garanti del Comune, accompagnato da 200 firme.

I garanti avranno 30 giorni per valutare il quesito, dopodichè, se sarà ammesso, sarà necessario raccogliere 9mila firme autenticate in tre mesi per poterlo sottoporre ai bolognesi.

“Questo quesito lo abbiamo realizzato assieme a tutti gli altri alleati. Tutte le opposizioni in Consiglio Comunale hanno lavorato alla formulazione del quesito e anche tante associazioni ci stanno contattando”, spiega il senatore di FdI, Marco Lise, che è intervenuto all’incontro a Palazzo d’Accursio per presentare l’iniziativa. Il processo della Città 30 è ancora in itinere e anche nella volontà del sindaco implementato ulteriormente”, aggiunge spiegando che lo Statuto del Comune, che prevede la possibilità di indire un referendum solo su una misura in via di approvazione, non bloccherà l’iter.

Molto critico anche il capogruppo della Lega in Comune, Matteo Di Benedetto. “La direttiva del Mit semplicemente dà l’interpretazione corretta dell’articolo142 del Codice della Strada. Il Comune si fermi – è il suo invito – o glielo diranno i cittadini”.

Netta è anche la posizione del capogruppo di FI in Consiglio Comunale, Nicola Stanzani che parla di “tentativo goffo da parte del sindaco Lepore che confonde il rispetto della legge con la burocrazia”.