Dopo 48 ore l’uscita senza “nessuna resistenza ne momenti di tensione”. Decisive le incessanti trattative delle forze dell’ordine con organizzatori e partecipanti, con l’imponente dispositivo di sicurezza schierato all’esterno dell’edificio. Nel padiglione di via Marino è stata spenta la musica. Il lento deflusso dal mega rave a Modena, che aveva radunato fino a 3000 persone con molti arrivi anche dall’estero.
Lo stabile in periferia si sta svuotando lentamente, ed in maniera pacifica. Tutt’attorno, blindati, equipaggiamento antisommossa, circa 100 agenti schierati.
Verso le 10,30 del mattino l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno dialogato con i partecipanti senza entrare nell’immobile definito “pericolante, insicuro e per questo sotto sequestro”. Dopo l’intervento, alcuni dei partecipanti si sono fermati a parlare con i giornalisti e hanno spiegato le loro ragioni: “Veniamo qui solo per fare festa, ma non diamo fastidio a nessuno”, ha detto un ragazzo, spiegando che “il problema non è l’occupazione di un immobile in disuso, ma il fatto che sia in disuso e inutilizzato, come succede anche per tanti appartamenti sfitti”.
Mentre sono iniziati i servizi per la messa in sicurezza dell’area di Modena Nord interessata dal rave. Secondo la Questura di Modena le attività in corso daranno esecuzione al “sequestro preventivo dell’immobile adottato di iniziativa e in via di urgenza, per motivi di sicurezza strutturale legati allo stato dei luoghi, dichiarati dal proprietario della struttura e certificati in ultimo da sopralluogo tecnico”.
La trattativa nella mattinata. Si continua a trattare, con forze dell’ordine schierate all’esterno del capannone, cellulari della polizia, carabinieri, guardia di finanza, un vasto dispositivo interforze che ha il mandato di sgomberare il mega rave illegale.
Al momento all’interno dell’ex deposito non sono entrati agenti in divisa. Nel frattempo il party continua all’interno, ma il numero dei partecipanti sembra essere diminuito.
A meno di 24 ore dall’annuncio del ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, sta per scattare lo sgombero del raduno clandestino alle porte di Modena, nel capannone dove per più due giorni si sono radunate più di 3000 persone.
eri il ministro, aveva dato mandato al prefetto di Modena e al capo della Polizia di “adottare, raccordandosi con l’autorità giudiziaria, ogni iniziativa per interrompere l’evento e liberare l’area al piu’ presto”.
Sempre a causa del rave – clandestino e senza alcuna autorizzazione – erano state chiuse (ma poi riaperte dopo qualche ora ieri mattina) per motivi di sicurezza, le uscite autostradali sull’A22 (a Carpi e Campogalliano), Modena Nord e Sud in A1.
Gli organizzatori ed i partecipanti, nel tam tam sui social, avevano detto che sarebbero “rimasti fino a martedì”, con musica e balli che sono andati avanti tutta la notte: migliaia le persone che erano arrivate con camper ed auto anche dall’estero.
Proprio oggi in Consiglio dei ministri – secondo fonti del Viminale – il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, porterà (per un primo esame), una serie di nuove misure normative, per dare “nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione ed intervento”, rispetto a casi come quello del rave conclusosi nel Modenese.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]