Nei giorni scorsi, nel corso di un’operazione congiunta dei carabinieri e della polizia locale di Parma, è stata data esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Parma Sara Micucci – su richiesta della procura ducale – nei confronti di quattro ragazzi ventenni, tre dei quali residenti in provincia di Reggio e uno in provincia di Parma.
Uno di loro è finito in carcere, gli altri tre invece sono agli arresti domiciliari: sono accusati di rapina aggravata, furto aggravato, lesioni personali, percosse e minacce per alcune aggressioni a giovani minorenni avvenute in pieno giorno in centro a Parma tra lo scorso novembre e lo scorso marzo. I quattro, secondo le indagini, avrebbero agito assieme ad altri tre ragazzi minorenni: la posizione di questi ultimi è ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria minorile di Bologna.
Il modus operandi, stando alle indagini, era sempre uguale e ormai ben collaudato: una volta individuate le potenziali vittime, solitamente giovani di 14-15 anni, queste venivano accerchiate e rapinate. In caso di reazione venivano anche minacciate e aggredite fisicamente, fino ad arrivare ad attenderle al di fuori degli istituti scolastici frequentati per indurle a ritrattare in caso di eventuale denuncia.
Gli arrestati, nonostante fossero da poco maggiorenni, risultavano già noti alle forze dell’ordine per i numerosi precedenti di polizia per reati cosiddetti “predatori”, come furti, minacce, lesioni e porto di oggetti atti ad offendere. L’identificazione di tutti i componenti della baby-gang è arrivata proprio grazie alle precise e circostanziate denunce, che hanno permesso di interrompere quelle che erano diventate ormai azioni di particolare gravità e allarme sociale a Parma.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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