Si aggrava la posizione dell’uomo moldavo di 33 anni che a fine novembre era stato denunciato dai carabinieri di San Polo d’Enza con l’accusa di furto continuato e aggravato per una serie di colpi messi a segno tra metà settembre e metà novembre in alcune aziende sanpolesi.
Furti che nel tempo, come hanno poi scoperto i militari recuperando e sequestrando una parte della refurtiva, hanno fruttato materiale (tra attrezzatura edile e agricola, inverter e batterie da accumulo) dal valore complessivo di almeno 120.000 euro, ritrovato grazie a una perquisizione effettuata all’interno di un capannone che – come era emerso dalle indagini – era stato preso in affitto dall’uomo a Reggio.
Dopo ulteriori accertamenti, i carabinieri di San Polo sono riusciti a risalire ad altri proprietari della refurtiva, di cui ancora non era stata accertata la proprietà: una parte del materiale recuperato è risultato sottratto – oltre che alle sei aziende di San Polo già individuate – anche ad altre quattro ditte, con sede rispettivamente a Reggio, Modena, Comacchio (in provincia di Ferrara) e Camposampiero (in provincia di Padova). Per questi motivi, il trentatreenne è stato denunciato alla Procura di Reggio anche per l’accusa di reato continuato di ricettazione.
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