Nella mattinata di giovedì 27 gennaio, alle 11, a Roma si è aperta la quarta giornata di votazioni per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica, con il Parlamento riunito a Montecitorio in seduta comune (Camera e Senato) con l’aggiunta dei 58 rappresentanti regionali. A gestire le operazioni di voto è sempre il presidente della Camera Roberto Fico, affiancato dalla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
C’è però una novità sostanziale, rappresentata dall’abbassamento del quorum: dopo le prime tre votazioni, in cui era necessario che il candidato o la candidata al Quirinale raggiungesse un numero di preferenze valide pari alla maggioranza dei due terzi degli aventi diritto di voto (quindi almeno 673 voti su 1009), da oggi in poi la soglia scende alla maggioranza semplice del 50% più uno degli aventi diritto, passando dunque a quota 505 voti.
Nel pomeriggio di mercoledì si era conclusa con una fumata nera anche la terza votazione per la scelta del nuovo capo dello Stato. Pur non cambiando l’esito complessivo rispetto alle due votazioni precedenti, con il mancato raggiungimento del quorum e una prevalenza di schede bianche (412), si erano registrati alcuni segnali politici sul fronte dei voti validi: la maggioranza di questi ultimi è andata all’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella (125 voti), tallonato a breve distanza dal co-fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto (114 voti, candidato di bandiera del partito di Giorgia Meloni ma che nel segreto dell’urna aveva raccolto molte più preferenze di quelle attribuibili alla sola forza parlamentare di opposizione); più indietro l’ex giudice e magistrato Paolo Maddalena (61 voti, candidato di Alternativa c’è, la componente del gruppo misto formata in gran parte da ex-M5S) e il senatore Pierferdinando Casini (52 voti).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]