“Credo che l’incognita dei prossimi mesi riguardi molto Draghi: se sceglierà un grande potere limitato nel tempo, o meno potere ma grande autorità per un tempo molto più lungo”. Lo dice in un’intervista sul Corriere della Sera l’ex premier Romano Prodi.
Quanto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Prodi sottolinea: “Conoscendolo, se dice di non volere essere rieletto, sarà così. Credo a quello che dice”. Poi torna sulla sua mancata elezione al Colle: “Non c’era bisogno del no di Berlusconi per farmi mancare i voti nel 2013. Con la bocciatura al Quirinale non ci sono problemi, non era cosa che facessi il capo dello Stato, tutto qui.
Debbo anche aggiungere che gli anni successivi sono stati tra i più felici della mia vita…”. “Mi dispiace soprattutto che in conseguenza di quell’episodio il Pd si sia ulteriormente diviso – aggiunge -. E in questo senso il Partito democratico ci ha rimesso più di me. D’altra parte ho sempre ritenuto che non fosse cosa che facessi il capo dello Stato, tutto qui. E gli anni successivi sono stati forse per me i più belli della mia vita”. E nel voto del 2022 “starò a guardare…”, conclude Prodi.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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