Ennesimo episodio di violenza in famiglia in provincia di Reggio. Questa volta a Quattro Castella, dove a fine maggio i carabinieri della stazione del paese reggiano sono dovuti intervenire dopo che il personale del 118 aveva soccorso una donna di 53 anni rimasta ferita dopo essere stata picchiata dal marito.
Nell’appartamento dove viveva la coppia i militari hanno trovato il compagno della donna, 58 anni, in evidente stato di ebbrezza, che ha tentato di minimizzare quanto accaduto giurando di non essersi accorto di nulla e sostenendo che la moglie si era fatta male da sola cadendo dalle scale.
I primi accertamenti dei carabinieri, tuttavia, hanno fatto emergere – come era prevedibile – una diversa dinamica dei fatti. La donna, infatti, era stata trovata nascosta in una cabina armadio, chiusa dall’interno, dove la stessa si era rifugiata nel tentativo di sfuggire alle violenze del coniuge. Contraddittori sono stati anche i racconti della stessa vittima, che inizialmente ha ammesso le violenze subite per poi ritrattare in un secondo momento (forse per evitare conseguenze penali al marito o per timore di possibili ritorsioni del partner), rinunciando anche a formalizzare la denuncia.
La 53enne, accompagnata in ospedale per ricevere le cure del caso, è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni. Da qui è partita anche l’indagine dei carabinieri, che hanno dimostrato come le violenze tra le mura domestiche andassero avanti ormai da molti anni, con episodi di aggressioni anche gravi.
La donna, ad esempio, già lo scorso anno era stata trovata a terra nella sua abitazione con il volto tumefatto. Anche in quell’occasione era stata soccorsa e trasportata in ospedale, da dove era stata dimessa con una prognosi di 20 giorni per le lesioni riportate; convocata in caserma, aveva tuttavia negato le violenze rinunciando a denunciare il marito.
Dopo aver ricostruito per intero la vicenda, sono stati i carabinieri di Quattro Castella a formalizzare una denuncia a carico del 58enne, che dovrà ora rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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