Nel tardo pomeriggio di martedì 19 gennaio la polizia di Bologna, al termine di un controllo, aveva fatto scattare il sequestro per il pub Halloween di via Stalingrado, dopo aver accertato l’ennesima violazione delle regole anti-Covid da parte dei gestori.
Gli agenti delle volanti e della polizia amministrativa avevano trovato all’interno del locale il titolare e tre collaboratori, tutti senza mascherina, e alcuni clienti (anche questi senza dispositivi di protezione individuale) che mangiavano e bevevano ai tavoli, nonostante la possibilità di consumare cibo e bevande sul posto sia espressamente vietata dal Dpcm vigente per le regioni in zona arancione – come appunto è l’Emilia-Romagna. Inevitabile la sanzione per tutti i presenti – il titolare è inoltre indagato per epidemia colposa e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità – e l’apposizione dei sigilli al locale.
A una settimana di distanza il giudice per l’indagine preliminare del tribunale di Bologna ha convalidato il sequestro preventivo del pub, alla luce delle ripetute violazioni delle norme anti-Covid. Il locale, inoltre, era rimasto aperto nonostante un provvedimento di chiusura a suo carico deciso dalla Prefettura di Bologna come conseguenza di precedenti violazioni.
“Appena avremo visionato globalmente gli atti, che ancora non ci sono stati messi a disposizione, in maniera assolutamente evidente faremo opposizione al provvedimento”, ha già annunciato l’avvocato Mauro Sandri, che assiste il gestore del pub. Il legale contesta in particolare l’accusa di epidemia colposa: “È una situazione di una gravità inaudita, perché si perseguitano persone che non delinquono in senso stretto, possono violare norme amministrative ma non siamo di fronte a persone che delinquono. Qui si è esasperato il contenzioso arrivando a uno scontro irrazionale, anche per un’entrata a gamba tesa della politica in questa vicenda”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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