Da giovedì 4 marzo, e fino al 21 marzo, tutti i comuni della città metropolitana di Bologna e della provincia di Modena sono entrati a far parte della cosiddetta “zona rossa” nel tentativo di fronteggiare la crescente e veloce diffusione dei contagi causata soprattutto dalle varianti del nuovo coronavirus. “Una decisione drastica e sofferta ma necessaria” per il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, secondo cui le prossime settimane “saranno decisive per abbassare la curva dei contagi, ma ancor di più per evitare il collasso del sistema sanitario locale e nazionale”.
Da tempo, ha aggiunto Tomei, “osserviamo con attenzione l’andamento pandemico del nostro territorio e questa misura, che rappresenta un sacrificio per tutti, ha come obiettivo quello di assicurare alle nostre strutture sanitarie cure e assistenza a tutti i cittadini, anche e soprattutto a chi ha gravi patologie non legate al Covid e che necessita di interventi tempestivi. Dobbiamo attendere che l’efficacia della campagna vaccinale inizi a dare risultati, per questo i prossimi mesi saranno decisivi. Ora è fondamentale accelerare la campagna di vaccinazioni, Modena è pronta a somministrare molti più vaccini rispetto a quelli arrivati, per questo serve una maggior fornitura da parte del governo”.
Il presidente Tomei ha infine sottolinea come queste misure tocchino da vicino anche i più giovani, a causa della sospensione delle lezioni in presenza e dei servizi all’infanzia: “Il virus circola anche nelle scuole, non possiamo ignorarlo, sapendo bene che questo comporti un ulteriore sacrificio per le famiglie”.
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