Processo Saman, il sindaco di Novellara Zarantonello: “Il suo delitto resta una ferita aperta”

Saman Abbas Novellara – QG

Il sindaco di Novellara Simone Zarantonello ha assicurato che il Comune “sta seguendo con grande attenzione e partecipazione” l’andamento del processo di appello relativo al terribile omicidio di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni di nazionalità pakistana che era svanita nel nulla nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 dalla sua abitazione di Novellara (dopo essersi opposta a un matrimonio combinato in patria che era stato organizzato per lei dai suoi genitori) e il cui corpo era stato poi ritrovato dopo un anno e mezzo, alla fine di novembre del 2022, interrato a tre metri di profondità nelle campagne della Bassa reggiana.

“Come amministrazione comunale – ha detto Zarantonello – ci siamo costituiti parte civile perché la rilevanza della vicenda resta una ferita aperta e inscindibile per la nostra comunità. L’amministrazione di Novellara da anni ha avviato percorsi e politiche interculturali volte all’inclusione e all’integrazione delle comunità migranti presenti sul territorio. Percorsi di cittadinanza attiva, di conoscenza e di relazioni necessarie per accrescere all’interno della comunità stessa quella consapevolezza necessaria a riconoscere e segnalare in modo preventivo possibili episodi di violenza. Si sono attivate negli anni attività di sensibilizzazione dedicate alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne rivolte a ‘sensori di territorio’, con il fine ultimo di creare una rete informale capace di cogliere i primi segnali di violenza e di accompagnare il percorso presso le istituzioni competenti in un sistema di relazioni responsabili’”.

In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Saman Abbas, inoltre, l’amministrazione comunale di Novellara ha attivato un fondo a lei dedicato (il Fondo Saman Abbas per il contrasto alla violenza sulle donne) “per consentire di perpetuare nel tempo la sua memoria” e promuovere percorsi culturali, formativi e lavorativi che rafforzino l’autonomia economica e sociale delle donne, promuovano la cultura dell’emancipazione, della parità, dei diritti e dell’integrazione, prevengano e contrastino le minacce e la violenza nei confronti delle donne.

Grazie a quel fondo è stato possibile organizzare un primo corso di formazione “Siamo tutte/i coinvolte/i?”, dedicato al contrasto alla violenza di genere e alla prevenzione di fenomeni come i matrimoni forzati, rivolto ad assistenti sociali, mediatori culturali, dipendenti comunali, agenti di polizia locale. Nei prossimi mesi partirà un secondo corso di formazione destinato a insegnanti, mediatori culturali, assistenti sociali ed educatori, che verterà in particolare sulla prevenzione e il contrasto alla violenza nelle famiglie migranti, concentrandosi sull’importanza della scuola quale luogo fondamentale in cui poter individuare situazioni di potenziale violenza ed emarginazione.

“Continuiamo a sostenere con forza le iniziative culturali di sensibilizzazione al contrasto alla violenza di genere”, ha spiegato il sindaco Zarantonello, “organizzando iniziative specifiche in grado di offrire spunti di riflessione sul tema della violenza come laboratori di scrittura, spettacoli teatrali e presentazione di libri. La vicenda di Saman è stata un trauma terribile per tutta la nostra comunità e sulla vicenda farà luce il tribunale. Nostro compito, come amministratori, è quello di continuare a lavorare ogni giorno per creare le condizioni per fare in modo che questo trauma sia anche l’ultimo”.



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