Affidi. Processo ‘Angeli e Demoni’: 4 anni a Claudio Foti, sindaco Carletti e Anghinolfi rinviati a giudizio

fotI-art

Nella mattinata di giovedì 11 novembre il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Reggio Dario De Luca si è ritirato in camera di consiglio per emettere le prime sentenze del processo “Angeli e Demoni”, l’inchiesta nata per far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della Val d’Enza reggiana.

Nel pomeriggio è arrivata la prima decisione: Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare dello studio di cura torinese “Hansel & Gretel”, è stato condannato a 4 anni di carcere per abuso d’ufficio e lesioni gravissime (ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente), mentre è stato assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di frode processuale. Dovrà pagare un risarcimento danni alle parti civili: tra queste l’Unione dei Comuni Val d’Enza, l’Ausl di Reggio, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero della giustizia e l’associazione Gens Nova, oltre che i genitori di quattro minori.

Per lui la sostituta procuratrice Valentina Salvi, titolare del fascicolo d’indagine, aveva chiesto sei anni di reclusione. I legali di Foti, che aveva optato per il rito abbreviato, hanno immediatamente annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello.

Rito abbreviato anche per Beatrice Benati, assistente sociale dell’Unione dei Comuni val d’Enza, che è stata assolta dalle accuse di violenza privata e tentata violenza privata “perché il fatto non sussiste”: per lei la procura aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi di carcere.

Per quanto riguarda invece la parte di processo con rito ordinario, il gup De Luca ha accolto le richieste di rinvio a giudizio per 17 dei 22 indagati, tra cui l’ex responsabile dei servizi sociali dell’Unione dei Comuni val d’Enza Federica Anghinolfi e per il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti – anche se in quest’ultimo caso solo per una parte dei reati che lo vedevano indagato: per Carletti procede il processo per abuso d’ufficio, mentre è stato prosciolto dalle accuse di falso.

La giustizia dovrà stabilire se da parte sua sia stata commessa qualche illegittimità amministrativa nell’affidamento dell’appalto relativo al servizio terapeutico di cura dei minori dell’Unione dei Comuni val d’Enza. La sua posizione, ha sottolineato l’avvocato Giovanni Tarquini, “è stata ulteriormente alleggerita”.

Non luogo a procedere, invece, per Nadia Campani, Sarah Testa, Barbara Canei, Attilio Mattioli e Daniela Scrittore. In relazione al proscioglimento di quest’ultima, funzionaria del servizio sociale del Comune di Reggio, l’amministrazione comunale reggiana ha espresso “la propria soddisfazione per il pronunciamento odierno: abbiamo sempre avuto fiducia nel percorso autonomo della giustizia, ma conoscendo Daniela Scrittore abbiamo sempre apprezzato la sua serietà personale e professionale, convinti che la chiarezza della sua posizione progressivamente avrebbe trovato una sua definizione”.

L’altro esito relativo al procedimento penale in questione, finora, era stato quello riguardante Cinzia Magnarelli, assistente sociale dell’Unione dei Comuni Val d’Enza, rea confessa di falso ideologico e frode processuale, che aveva patteggiato la pena di un anno e otto mesi di reclusione (con pena sospesa).