Nei giorni scorsi il Comune di Reggio, in deroga alla propria normativa, ha acconsentito – su richiesta delle associazioni datoriali – all’apertura delle attività di servizi alla persona (centri estetici, parrucchieri e tatuatori) in occasione del primo maggio, festa nazionale dei lavoratori.
Una decisione molto criticata dai sindacati reggiani Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil (“snatura il senso e il valore intrinseco della festività del Primo Maggio, mettendo questa data, con tutto il suo carico simbolico, in secondo piano”), che hanno chiesto alla giunta Vecchi di tornare sui propri passi, e che è invece stata accolta con soddisfazione dalle associazioni di categoria.
Per Confcommercio Reggio “pur comprendendo la posizione del sindacato, in un contesto pesantemente indebolito dalla pandemia come quello di quest’anno riteniamo che dare la possibilità di lavorare a categorie fortemente penalizzate da protocolli e chiusure, che peraltro sono tra le categorie che maggiormente occupano giovani e donne, sia il miglior modo di celebrare il lavoro e l’occupazione”.
La tenuta occupazionale, ha aggiunto Confcommercio, “sarà purtroppo tra le sfide del prossimo futuro e credo che nell’affrontarla, così come avvenuto in questo caso, dovremo trovare sempre di più mediazioni che siano pragmatiche oltre che coerenti con i valori che condividiamo, per il bene delle imprese e dei lavoratori”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]