Lunedì 16 maggio il gruppo Ferrovie dello Stato ha presentato il piano industriale 2022-2031, che prevede oltre 190 miliardi di euro di investimenti, per un impatto sull’economia nazionale stimato in 2-3 punti percentuali di Pil.
Il piano contiene una profonda ridefinizione della governance e un nuovo assetto organizzativo, che aggrega le società controllate dal gruppo FS in quattro poli di business: “infrastrutture”, “passeggeri”, “logistica” e “urbano”. Tra i principali obiettivi: dare certezza di esecuzione alle opere infrastrutturali nei tempi previsti; favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato; incrementare (fino a raddoppiare rispetto al 2019) il trasporto merci su ferro; rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente tra loro; ridurre il gap tra nord e sud del paese; aumentare il grado di autonomia energetica del gruppo grazie alle fonti rinnovabili.
Il piano riserva all’Emilia-Romagna 7,7 miliardi per l’avvio o il completamento di opere e servizi che contribuiranno a rafforzare il ruolo strategico della regione, sia per il trasporto dei passeggeri che per quanto riguarda il traffico delle merci.
Sono oltre 1.300 i chilometri di linea ferroviaria in Emilia-Romagna, oltre 250 dei quali sono dedicati al traffico ad alta velocità. Consolidati i risultati raggiunti grazie alla realizzazione delle linee AV, in Emilia-Romagna il nuovo piano punta ora sul potenziamento delle linee tradizionali, sulla rete ferroviaria a servizio del comprensorio portuale, sulle stazioni intese come nodi intermodali e polo di servizi e su forme di mobilità integrata.
Tra gli interventi previsti, la velocizzazione della linea adriatica Bologna-Lecce, il raddoppio della Pontremolese, i collegamenti ferroviari con il porto di Ravenna, l’upgrading tecnologico delle linee da Bologna verso Piacenza, Padova e Verona, il potenziamento delle linee della Romagna e il nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno, nel Bolognese.
Particolare attenzione sarà data anche allo sviluppo del servizio ferroviario metropolitano bolognese, con la realizzazione di nuove fermate e il completamento o l’adeguamento di altre già esistenti. È prevista inoltre la progressiva realizzazione di interventi che mirano a rendere le stazioni emiliano-romagnole (sia quelle principali che quelle medio-piccole) più accessibili, sostenibili e confortevoli.
Per quanto riguarda la rete stradale, sono previsti il prolungamento della tangenziale di Reggio nel tratto tra San Prospero Strinati e Corte Tegge, la strada statale SS16 Bellaria-Rimini nord-Misano Adriatico (primo stralcio), la strada statale SS45 Rio Cernusca-Rivergaro (primo stralcio) e il sistema tangenziale di Forlì (terzo lotto), più lavori di ammodernamento sulla strada statale SS16 nel tratto compreso tra l’innesto con la SS495 e Ponte Bastia (primo stralcio).
Ogni giorno in Emilia-Romagna circolano quasi 900 treni regionali. Il servizio è gestito da Trenitalia Tper, società di proprietà al 70% di Trenitalia e al 30% di Tper. Grazie a un precedente investimento di circa 700 milioni di euro, la flotta di Trenitalia Tper è oggi la più giovane d’Italia e può contare su 39 treni Rock a doppio piano e 47 treni Pop monopiano, più 26 ETR 350. Altri 4 treni Rock, già ordinati, saranno consegnati entro la fine del 2022, mentre altri 12 treni elettrici saranno acquistati con un finanziamento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre a fondi regionali e al contributo dei soci.
Novità anche per quanto riguarda le attività di manutenzione, con la svolta green dell’impianto di Bologna dedicato ai treni Rock e Pop: i prossimi obiettivi sono quelli di triplicare la quantità di energia fotovoltaica prodotta nell’impianto, realizzare un sistema di depurazione delle acque industriali che ne consenta lo stoccaggio e il riuso e utilizzare le acque piovane separando quelle di prima da quelle di seconda pioggia. Progetti in campo anche per l’officina di manutenzione ciclica Trenitalia di Rimini, importante sito industriale oggi specializzato nella manutenzione dei mezzi diesel: a fronte della progressiva diminuzione del volume di lavorazione dei mezzi di questo tipo, l’officina evolverà gradualmente in un sito per la manutenzione specializzato per i convogli del traffico turistico e per i treni storici.
Il nuovo piano industriale di Ferrovie dello Stato, inoltre, si pone obiettivi ambiziosi nel campo della logistica e nello sviluppo del traffico delle merci, anche in Emilia-Romagna. L’obiettivo è quello di incrementare i volumi di merce trasportata su ferro e il numero dei treni, attraverso la valorizzazione del network di terminali (inland e portuale) presente sul territorio.
In quest’ottica è ritenuta di fondamentale importanza la realizzazione di nuovi terminal ferroviari intermodali per le merci, tecnologicamente avanzati e a bassissimo impatto sull’ambiente: come quello di Piacenza, il cui completamento è previsto nel 2024. Anche Bologna vedrà potenziato il proprio ruolo nel trasporto delle merci su ferro, attraverso lo sviluppo di aree ferroviarie da destinare a uso intermodale e logistico.
Il piano, infine, si propone di realizzare le infrastrutture necessarie per rendere la mobilità cittadina sempre più ecosostenibile e rigenerare le aree urbane e le strutture edilizie non più strumentali alle attività ferroviarie. Un percorso che a Bologna, ad esempio, ha già preso il via con la firma del protocollo di intesa tra il gruppo FS e il Comune sulla riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse. Grazie a tale accordo, e con la contestuale partecipazione al bando nazionale per l’assegnazione di risorse del Pnrr, il Comune felsineo acquisirà la disponibilità del Dopolavoro Ferroviario Mascarella per riqualificare l’area e il contesto urbano circostante e una porzione dello scalo Ravone. La porzione rimanente dello stesso scalo e l’area dell’Officina manutenzione veicoli (Omv) Ravone sono state candidate alla competizione internazionale Reinventing Cities, promossa dalla rete di città C-40.
A Rimini, invece, sono già partite le interlocuzioni con l’amministrazione comunale per integrare i diversi sistemi di mobilità attraverso il potenziamento dell’interscambio e della mobilità sostenibile in stazione e lungo i tracciati ferroviari, oltre che per garantire servizi per i cittadini in un’ottica di risparmio energetico e incremento del verde urbano.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]