Reggio svela nuovo stadio di atletica leggera

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L’ampio parco-progetti dell’Area nord di Reggio Emilia, che contiene la maggior parte delle opere di riqualificazione e crescita sostenibile della città, si arricchisce di un nuovo protagonista, lo Stadio di Atletica, prossimo alla sua versione progettuale definitiva ed esecutiva, con l’obiettivo di procedere all’affidamento dei lavori entro quest’anno.

DOVE SI COLLOCA – Dopo la Stazione Av Mediopadana, il Parco Innovazione nell’area Reggiane e il quartiere storico di Santa Croce, l’Arena Campovolo, il Campus universitario San Lazzaro e il sistema di parchi che si va sviluppando quale elemento unificante e caratterizzante, con lo Stadio di Atletica sono lo sport, il benessere e il tempo libero a costituire una nuova carta, giocata per qualificare la vita sportiva cittadina ma anche per la definizione di un ruolo di riferimento della città a livello nazionale.

Il nuovo impianto – un intervento rigenerativo che accresce la vocazione sportiva dell’Area nord e in particolare del quartiere Santa Croce, in cui già sono in corso la riqualificazione e il potenziamento del Centro sportivo di via Agosti – sorgerà tra l’area Reggiane, il Campus San Lazzaro e il Campovolo, a ridosso della Pista di avviamento al Ciclismo ‘Giannetto Cimurri’ e del Bosco urbano Enrico Berlinguer, divenendo elemento distintivo e integrante di quella che si può definire una ‘spina verde’, una infrastruttura naturale da est a ovest parallela alla ferrovia storica Milano-Bologna: un collegamento sostenibile e in armonia con il paesaggio, dotato di percorsi ciclopedonali, di percorsi-benessere e in grado di connettere i diversi spazi e funzioni già esistenti e futuri tra Santa Croce e il torrente Rodano.

La stessa infrastruttura sportiva sarà inserita nell’anello verde e ciclopedonale di circa cinque chilometri che la connette al Parco Paride Allegri, al Parco del Rodano, all’Arena Campovolo e alla zona propriamente aeroportuale: uno spazio fruibile non solo per l’agonismo, ma anche per fare attività fisica all’aria aperta.

Il nuovo Stadio di Atletica sarà perciò parte di un contesto urbano sostenibile – un bosco urbano, un parco cittadino e un parco dello sport insieme – e pienamente accessibile, con la realizzazione contestuale di opere di urbanizzazione, la piantumazione di centinaia di nuovi alberi e nuovi percorsi di accesso carrabili e ciclopedonali.

HANNO DETTO – “Per dirla con Renzo Piano, questo intervento si inserisce in una più ampia azione strategica di ‘ricucitura’ dell’Area nord al suo interno e con la città, con la creazione di significati e funzioni nuove. Tutti gli interventi dell’ultimo decennio hanno questo obiettivo rigenerativo e riqualificante di spazi pubblici o di interesse pubblico. Non ultima, fra le novità in tema di ‘ricucitura’, sarà la costruzione del nuovo sottopasso di Santa Croce, che rinsalderà il contatto fra città storica e zone a nord, il cui appalto è previsto entro quest’anno”, ha spiegato il sindaco Luca Vecchi presentando il progetto stamani al Tecnopolo.

“Parliamo perciò di un impianto per l’Atletica di primo piano, in grado di ospitare eventi nazionali e internazionali, previsto dal Piano triennale dei lavori pubblici – ha aggiunto il sindaco – ma parliamo ancor prima di un sistema-parco urbano che connette spazi ampi, con vocazioni diverse, in alcuni casi strappati al degrado, di solito con forti contenuti innovativi, di ricerca e formazione, significativi per la reputazione della città, fondamentali per un futuro di crescita sostenibile”.

Sul nuovo Stadio di Atletica, il sindaco ha sottolineato: “L’attuale impianto di atletica ‘Camparada’, il cosiddetto Campo scuola, risale agli anni Settanta, è vetusto e versa in condizioni critiche. La scelta si è giocata fra il risistemare l’esistente, con qualche intervento in realtà limitato a garantire una funzionalità minima e che non avrebbe risolto la provvisorietà del complesso in futuro, e il cercare un nuovo spazio, adeguato, per costruire un impianto d’avanguardia, tale da poter rispondere ai bisogni dell’agonismo e a diversi altri bisogni, dal benessere al tempo libero e alla qualità urbana. Abbiamo scelto la seconda opzione, considerando fra l’altro gli oltre 1.200 tesserati delle due società sportive di Atletica reggiane, il crescente interesse per queste discipline e, non da ultimo, gli importanti risultati che l’Atletica ha realizzato nel nostro territorio. E’ un progetto tra i più belli e complessi; procederemo per stralci nella sua attuazione, per il finanziamento ricorreremo anche a mutui e ci proporremo per accedere a bandi di settore, ma già ora siamo nelle condizioni di poter realizzare tutte le sue parti”.

“Diamo corso a uno dei principali progetti previsti dal mandato amministrativo, un progetto che consente di superare il Camparada ormai non più omologabile. Allo studio di fattibilità che presentiamo oggi, seguirà entro l’estate il progetto definitivo, poi quello esecutivo, per poter indire la gara d’appalto del primo stralcio entro il 2023 – ha detto l’assessora a Sport ed Educazione, Raffaella Curioni – Il primo stralcio è ‘funzionale e funzionante’, vale a dire che le opere realizzate consentiranno, una volta concluse, di utilizzare subito l’impianto, in attesa del completamento degli altri due stralci.

“Il primo stralcio consiste nella parte più importante delle realizzazioni impiantistiche – ha aggiunto l’assessora – con la pista di 400 metri a otto corsie e le aree di lancio interna ed esterna alla pista oltre ai servizi per chi pratica sport e, nello stesso tempo, delle necessarie opere di urbanizzazione, quali illuminazione, sottoservizi e l’allargamento di via Marro dagli attuali circa tre a sei metri di larghezza, per consentire l’accesso al nuovo impianto. L’investimento di 8,5 milioni di euro comprende anche le spese di esproprio dell’area attualmente privata.

“Lo Stadio di Atletica – ha concluso l’assessora Curioni – è parte di uno sforzo rilevante messo in campo dall’Amministrazione comunale per il rinnovo, l’adeguamento e il potenziamento dell’impiantistica sportiva a Reggio Emilia. Parliamo delle riqualificazioni del Palazzetto dello sport e dello Stadio Mirabello, questo con risorse del Pnrr; del Centro sportivo di via Agosti e di altri impianti, come ad esempio il Centro sportivo di Villa Sesso, la Cittadella dello sport di Masone, la Pista del Pigal e gli interventi manutentivi più capillari attuati dalla Fondazione per lo sport su impianti già in essere. La nostra attenzione si estende quindi all’impiantistica sportiva cittadina in tutte le sue dimensioni e livelli, per dare risposte alla necessità di avere impianti affidabili e adeguati e ai diversi bisogni della collettività”.

L’architetto Francesco Pergetti, dello Studio ‘Teco + partners’ di Bologna – rappresentato anche dall’ingegner Carlo Rotellini e autore della realizzazione in una Ati che lo unisce allo Studio di ingegneria ‘Guidetti-Serri’ di Reggio Emilia – ha illustrato i diversi dettagli del progetto, sottolineando fra l’altro l’alto livello prestazionale del nuovo impianto insieme alla sua accessibilità totale, anche da parte di atleti paralimpici e persone del pubblico con disabilità; la sostenibilità dell’impianto che si avvarrà di energia elettrica da fonti rinnovabili con il ricorso a fonti rinnovabili; l’inserimento nel contesto paesaggistico; l’integrazione fra le funzioni primarie sportive-agonistiche e quelle ‘di supporto’ con i percorsi integrati per il benessere, l’attività fisica spontanea, il tempo libero.

In video, era collegato alla conferenza stampa il presidente della Federazione italiana di Atletica leggera (Fidal) Stefano Mei, che ha ricordato “la rinnovata passione e l’interesse in Italia per l’Atletica, testimoniato negli ultimi tempi da un incredibile aumento dei tesserati” e ha aggiunto che “con questo impianto Reggio Emilia si pone quale notevole polo di attrazione per l’Atletica e la Federazione non farà mancare la sua attenzione affinché Reggio Emilia sia al centro di iniziative sportive di rilievo”.

Alberto Morini, presidente di Fidal Emilia-Romagna, ha apprezzato infine “la tipologia dell’intervento per i suoi contenuti tecnici, richiesti dall’Atletica ai massimi livelli, ma anche per una sensibilità che va oltre l’agonismo e intercetta il bisogno di benessere e attività fisica all’aperto, che si è significativamente diffuso dopo la pandemia.

“E’ notevole – ha concluso Morini – l’aggancio del progetto al territorio, la sua integrazione culturale al contesto urbano circostante e in particolare al mondo giovanile universitario del Campus e del vicino nuovo polo universitario al Parco Innovazione; senza trascurare i trasporti: non è un fatto secondario che il nuovo impianto si collochi accanto alla stazione ferroviaria di Reggio Emilia. Assistiamo di solito a rifacimenti, ove possibile, di impianti per l’Atletica. In questo caso, la scelta è stata per un nuovo impianto e questo è un fatto positivo e risolutivo. Non possiamo che ringraziare il Comune di Reggio Emilia, che Fidal seguirà in questa realizzazione, anche portando in città manifestazioni di alto livello per arricchire la vita del nuovo Stadio”.

L’IMPIANTO: CONTENUTI E TEMPI – Il progetto dello Stadio di Atletica è composto di tre stralci.

Quello attualmente oggetto di realizzazione è il primo stralcio, che prevede, con un investimento di 8,5 milioni di euro, la realizzazione delle parti più importanti, funzionali e maggiormente caratterizzanti dell’impianto:

pista di atletica regolamentare a otto corsie, con campo interno;

area lanci esterna;

blocco servizi per la parte atleti (due spogliatoi per giudici di gara, quattro spogliatoi atleti, ufficio/portineria, locale medico, locale antidoping, palestra per muscolazione, deposito attrezzature e locali tecnici);

impianto di illuminante con torri faro e impianto d’irrigazione;

sistemazioni esterne e parcheggi;

invaso di laminazione e sottoservizi;

strada di collegamento al sito di progetto dall’area parcheggio della Pista Cimurri con adattamento di via Marro;

esproprio dell’area.

Il complesso sarà sottoposto a parere preventivo del Coni e sarà omologato dalla Federazione italiana di Atletica leggera – Fidal.

Sia le parti edificate, sia l’impiantistica saranno connotate dalla massima attenzione alla sostenibilità, all’efficienza e al risparmio energetico, al contenimento del consumo idrico.

Le diverse parti dell’impianto saranno accessibili e fruibili a tutti, siano essi sportivi, atleti professionisti o pubblico.

La struttura sarà socialmente inclusiva e connessa al territorio urbano e periurbano circostante.

Il progetto definitivo è previsto nel giungo prossimo, l’esecutivo entro settembre e l’affidamento dei lavori entro il 2023. Per la realizzazione del primo stralcio, è previsto circa un anno di tempo.

Il secondo e il terzo stralcio, destinati a interventi successivi, riguardano opere accessorie, la tribuna e la pista rettilinea indoor attigua all’impianto scoperto.

L’area di progetto interesserà una superficie di circa 100.000 metri quadrati (di cui 30.000 di proprietà del Comune di Reggio Emilia e 70.000 ad oggi di proprietà privata).

IN DETTAGLIO

PISTA DI ATLETICA

Il progetto del campo di atletica si prefigge di ottenere le migliori condizioni ambientali per lo svolgimento della pratica sportiva e pertanto orienta in maniera ottimale il campo, sulla direttrice nord-sud.

La pista presenta otto corsie, per una lunghezza totale di 400 metri.

L’area all’interno della pista è abbastanza ampia per ospitare tutte le gare di lancio e anche un eventuale campo da calcio standard (68 metri per 105 metri), ad oggi non richiesto. La geometria della pista, in conformità alle direttive tecniche Fidal, sarà descritta da due semicerchi, ognuno con un raggio di 36,50 metri, uniti da due rettilinei paralleli, ognuno lungo 84,40 metri, con pendenza massima dell’1% verso l’anello interno.

La pista e le pedane sono realizzate in manto sintetico, elastico, impermeabile, omologabile Fidal, per atletica, colato in opera, con uno spessore totale pari a 13 millimetri. Oltre al circuito di atletica comprensivo delle attrezzature necessarie, sul lato est è prevista la realizzazione di un’area multilancio per gli allenamenti, comprensiva di: pedana per il getto del peso, pedana per il lancio del martello, pedana per il lancio del giavellotto. Per quanto riguarda il campo interno, esso sarà realizzato in erba naturale con sistema drenante (sia superficiale che profondo) e con un impianto di irrigazione a comando e programmazione automatico.

Inoltre, per l’atletica leggera saranno presenti attrezzature specifiche per le molteplici discipline previste. Le aree lancio, le pedane per salti, i blocchi di partenza e le altre attrezzature saranno previsti doppi.

ILLUMINAZIONE

Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione artificiale, il progetto prevede che sia realizzato in modo da evitare fenomeni di abbagliamento per i praticanti e per gli spettatori, come da normativa Coni. Saranno presenti quattro torri faro con un illuminamento medio di 200 lux, implementabile a 500 lux.

BLOCCO SERVIZI ATLETI

Il blocco riservato agli atleti si colloca sul lato est dell’area di ingresso e si presenta con una struttura radiale. Gli spazi interni saranno protetti da un porticato continuo che affaccia direttamente sulla pista di atletica e si connette ad una piazza d’ingresso coperta.

Nel blocco trovano spazio anche il locale tecnico e lo spazio di deposito delle attrezzature, l’ufficio di gestione, il locale antidoping e l’infermeria atleti, dotata di locale antibagno e wc, e i locali spogliatoi di atleti e giudici di gara/istruttori.

Nello specifico, il progetto prevede quattro spogliatoi per atleti (dimensionati per 22 utenti ciascuno), due dei quali dotati di un locale che ospita sei posti doccia di cui uno attrezzabile per persone con disabilità. I restanti due spogliatoi presentano un locale dedicato con otto posti doccia di cui uno attrezzabile per persone con disabilità. Gli spogliatoi sono dotati di servizi igienici anche per persone disabili.

Sono previsti inoltre due locali spogliatoi per giudici di gara/istruttori dimensionati ognuno per nove posti, con relativi servizi e docce. Tutti i locali saranno dotati di illuminazione e ventilazione naturali provenienti dalle finestrature a nastro e dai lucernari.

All’estremità di questa struttura, in adiacenza al secondo ingresso riservato agli atleti, è presente un ampio spazio dedicato a palestra per allenamento e muscolazione.

L’impianto idrico e l’impianto termico saranno gestiti senza l’utilizzo di gas, tramite sistema di produzione in pompa di calore collegato ad un impianto fotovoltaico che coprirà una potenza di picco di 74 kWp.

CONCEPT PROGETTUALE – La progettazione del verde e l’integrazione delle nuove volumetrie nel contesto e nel paesaggio esistenti saranno fattori determinanti nel definire le qualità architettoniche e formali del progetto. Allo stesso tempo il nuovo intervento sarà dotato di un forte carattere di riconoscibilità, in modo da identificarsi chiaramente.

Integrazione e Identità sono le linee guida del progetto, alla ricerca di un equilibrio che sia in grado di creare non solo un impianto sportivo, ma un nuovo tassello del paesaggio urbano.

L’idea su cui si basa il progetto è quella di creare un edificio i cui spazi siano connessi tra loro e integrati/armonizzati con l’esterno, in particolare il paesaggio, e che non contenga solo le funzioni di supporto alla pista di atletica, ma che sia esso stesso una parte attiva dell’attività sportiva, in particolare della corsa.

Il progetto si strutturerà quindi su tre concetti chiave:

creazione di un edificio fruibile in ogni sua parte (anche e soprattutto la copertura), e con differenti modalità d’uso;

edificio come parte di un percorso che si estende oltre di esso, generando un rapporto circolare con il contesto;

utilizzo del verde come elemento di raccordo fisico tra ambito costruito e ambito naturale.

La modellazione del terreno genererà un segno particolare, inserito garbatamente nel paesaggio e nello stesso tempo distintivo e univoco, che costituirà il fulcro del progetto: la creazione di un elemento che è al tempo stesso edificio, percorso, attrezzatura sportiva.

In questo senso, la connotazione verde del progetto, che si configura nei rilevati in terra che abbracciano le funzioni di servizio, è un tema che coinvolge totalmente le spazialità del complesso e offre nuove possibilità di fruizione.