Premio per la pace “Giuseppe Dossetti”, al via la 15esima edizione

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C’è tempo fino al 9 marzo 2024 per partecipare alla quindicesima edizione del Premio “Giuseppe Dossetti”, il riconoscimento ideato e promosso da Comune di Reggio Emilia, Comune di Cavriago, Provincia di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna per valorizzare l’operato di associazioni e singoli cittadini del territorio nazionale che abbiano compiuto “azioni di pace” coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita. Una sezione è espressamente dedicate alle associazioni reggiane con il “Premio Fondazione Manodori”.

Un’altra sezione è invece dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Reggio Emilia e – novità di questa edizione – delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado, ai quali è chiesto di realizzare un elaborato (saggio breve, lettera, articolo di giornale o testo di canzone, ma anche prodotto multimediale, fumetto e opera d’arte) sui temi della pace e della uguaglianza, muovendo da una riflessione sugli articoli 3 e 11 della Costituzione italiana e coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita. Tutti i docenti possono partecipare con le loro classi, in particolare quelli di Lettere, Storia, Filosofia, Diritto, Arte, Religione.

I PREMI E I BANDI – A selezionare le candidature sarà una giuria presieduta da Pierluigi Castagnetti e composta da un rappresentante di ciascuno degli enti promotori.

Alle associazioni spetterà un premio in denaro di 5.000 euro, al singolo cittadino una targa-premio. Il “premio Manodori” di 2.000 euro, inoltre, sarà assegnato ad una associazione del territorio reggiano.

La sezione studenti vedrà premiati tre elaborati, con buoni spesa di importo pari a 1.000 euro e 500 euro per i migliori elaborati degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e un premio di 500 euro per le scuole secondarie di primo grado. I premi possono essere utilizzati per l’acquisto di libri, cancelleria, materiale didattico, visite e laboratori didattici.

La scadenza per entrambi i bandi è fissata per le ore 24 di sabato 9 marzo 2024; le candidature dovranno essere inviate alla Segreteria del Premio per la pace “Giuseppe Dossetti” secondo le modalità indicate nei bandi stessi, scaricabili dai seguenti siti: www.comune.re.it/premiodossetti, www.comune.cavriago.re.it, www.provincia.re.it e dalla pagina Facebook fb.com/premiodossetti .

Nelle precedenti edizioni del premio hanno partecipato diverse centinaia di associazioni provenienti da tutto il territorio nazionale e oltre 140 classi provenienti da tutti gli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio provinciale.

HANNO DETTO – “Mai come in questi tempi il tema della pace è diventato vitale e urgente per l’umanità – dice il presidente della giuria Pierluigi Castagnetti – In particolare, sulla pace in Medio Oriente, Giuseppe Dossetti ci ha lasciato ammonimenti e insegnamenti imprescindibili. Verrebbe da dire: partiamo da lì, se vogliamo conoscere quei luoghi e quei popoli da cui tanta della storia contemporanea è partita e oggi dovrà ripartire.

Quel Mare nostrum e i suoi tre continenti, le tre grandi capitali, le tre antiche civiltà, le grandi religioni monoteiste, tutto – guerra e pace in particolare – si continua a giocare in questo teatro che non consente a nessuno il lusso di essere semplice spettatore. Anche per questo, oggi più che mai siamo angosciati dalla domanda sul che fare”.

Giuseppe Dossetti (1913-1996) giurista e politico, è stato fra i protagonisti nella stesura della Costituzione repubblicana; sacerdote e monaco partecipò alla elaborazione dei principali documenti del Concilio Vaticano II; uomo di pace, visse la Resistenza al nazi-fascismo in prima persona e si adoperò per la diffusione dei valori della solidarietà, della fratellanza, del rispetto della dignità di tutti gli uomini. Don Dossetti ha mantenuto un profondo legame con la sua terra d’origine, Reggio Emilia e Cavriago, dove ha vissuto durante l’infanzia e l’adolescenza, tanto da definire lo stesso Cavriago come la sua “università della vita”.