Giovedì 4 marzo i ministri del lavoro Orlando e della salute Speranza hanno riunito un tavolo con le parti sociali per fare il punto sul protocollo di sicurezza e sulle vaccinazioni sui luoghi di lavoro. La convocazione aveva due obiettivi: fare il punto sulla questione dell’attuazione dei protocolli di sicurezza firmati nel marzo dello scorso anno e raccogliere un’opportunità (quella, indicata anche da alcune associazioni datoriali, relativa alla possibilità di utilizzare i presidi medici che già esistono all’interno delle aziende) e un’istanza (quella di garantire un accesso più fluido ai vaccini alle categorie di lavoratori più esposte al rischio di contagio).
Tra le associazioni invitate era presente anche Confcommercio: “Al tavolo abbiamo evidenziato la validità dei protocolli di sicurezza in essere, tra cui quelli settoriali per commercio e turismo, a suo tempo sottoscritti, adeguati e potenziati nel corso dei mesi e che oggi richiedono semmai solo una manutenzione”, ha spiegato nel suo intervento la vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro Donatella Prampolini.
Per quanto riguarda invece la possibilità di utilizzare i luoghi e i medici del lavoro per le vaccinazioni anti-Covid, Confcommercio si è detta disponibile a coinvolgere le imprese associate “per l’utilizzo ad esempio dei centri distributivi e dei magazzini di alcune attività, e il personale medico impiegato, ferma restando la necessità di individuare le categorie di lavoratori più a rischio per la tipologia di impiego più esposto al pubblico, come da avvisi comuni sottoscritti con le organizzazioni sindacali di terziario e turismo. In ultimo abbiamo chiesto che vengano rifinanziati i crediti di imposta per l’acquisto di dispositivi di protezione”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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