I cittadini di Ghiarole, frazione di Brescello, una ottantina di famiglie in tutto, si tratta di 218 persone, sono state evacuate per la piena del Po.
Anche il prefetto di Parma ha ribadito ai sindaci dei Comuni sulle rive del fiume l’assoluta necessità che le golene chiuse abitate vengano sgombrate. Le operazioni riguardano Sorbolo Mezzani (50 persone e un allevamento di bovini), Roccabianca (35 residenti) e Colorno, sei persone. Per altre 20 in aree golenali del torrente Parma è stata adottata un’altra ordinanza di sgombero, mentre Polesine Zibello ha evacuato 15 persone, e sospesa la decisione sugli ospiti di una casa protetta.
L’ondata di piena del Po ha raggiunto nella notte l’Emilia, con il colmo che è transitato a Piacenza intorno all’una, con un’altezza di 8,20 metri (leggermente superiore alle previsioni per il maggiore apporto dato dal Ticino) e una portata di 8.400 metri cubi d’acqua al secondo. “Non sono segnalate criticità, proseguono il monitoraggio e il presidio delle arginature, tutte le manovre che dovevano essere fatte sono state fatte”, spiega all’Ansa l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo.
#PLinforma chiusura scuole a Brescello
ORDINANZA N. 65 DEL 26.11.2019: CHIUSURA DI TUTTE LE SCUOLE DI BRESCELLO IL 27 NOVEMBRESul sito del Comune è scaricabile l’ordinanza per la sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado di Brescello, il giorno 27 novembre
— Polizia Locale Bassa Reggiana (@PLBassareggiana) November 26, 2019
L’allerta ‘rossa’ è di 36 ore e il colmo della piena si prevede nella zona ferrarese tra il pomeriggio e la serata. Diversi comuni lungo l’asta del fiume hanno ordinato l’evacuazione delle aree golenali.
La situazione in evoluzione. Oggi le piogge sono in esaurimento e si prevedono condizioni di stabilità atmosferica. Si attende, quindi, una breve tregua meteorologica che precederà una nuova perturbazione che dovrebbe interessare l’Emilia da mercoledì 27 novembre.
Fino a quella data la Protezione civile ha emesso un’allerta per rischio idraulico con codice Rosso in tutte le pianure ad eccezione della Romagna(zone D, F e H); e con codice Giallo per rischio idrogeologico (frane) sulcrinale e nelle zone pedecollinari fra Modena e Piacenza (in particolare nelle vallate di Trebbia, Nure, Taro e Ceno) e in pianura fra Parma e Piacenza (zone E, G, H). E poi allerta Gialla per criticità costiera (rischio mareggiate) nel litorale ferrarese (sottozona D2) già interessato dai precedenti eventi di mareggiate.
Poiché le temperature continuano a essere superiori alle medie climatologiche, si sta verificando il parziale scioglimento del manto nevoso che si è formato dopo le abbondanti nevicate del 17 e 19 novembre scorsi sull’Appennino centro-occidentale. Strettamente monitorato è il Po, interessato da una piena, come segnalato da Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), e da livelli idrometrici superiori alla soglia 3 nelle pianure emiliane e, in particolare, nella sezione di Pontelagoscuro a partire dalla serata di martedì 26 novembre. Si prevede che il colmo raggiungerà Piacenza nel corso della serata con valori intorno agli 8 m; il valore registrato alle ore 12 è stato di 7,72 m. Per i restanti fiumi, la criticità idraulica è gialla nei tratti terminali prossimi alla confluenza nel fiume Po e per il tratto vallivo del Reno a Gandazzolo.
Per i fiumi Secchia e Panaro la soglia è arancione (superiore al livello 2) per il transito delle piene; i livelli si manterranno stazionari o in lenta diminuzione per la concomitanza della piena del fiume Po.
L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in raccordo con Arpae, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]