Peste suina, Mammi: serve un commissario

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“Il commissario straordinario nei giorni scorsi si è dimesso: ho scritto al Governo per chiedere di procedere a una nuova nomina, visto che siamo in emergenza ed è necessario non perdere tempo. Inoltre, chiediamo da almeno due anni la condivisione di una strategia nazionale chiara e omogenea per tutte le regioni. Ad oggi non è successo nulla”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, a proposito dell’intensificazione dei problemi a causa della peste suina africana (Psa), e l’obiettivo di ridurre la presenza di cinghiali sul territorio.

“Non possiamo compromettere la filiera suinicola per il suo valore e per tutti i posti di lavoro che rappresenta- prosegue Mammi, che ha ricordato le richieste fatte al Governo per un’azione efficace di contenimento del virus-. Negli 2022 la Regione ha anticipato 2 milioni di euro alla struttura commissariale nazionale, risorse che solo in questi giorni hanno iniziato a usare dopo quasi due anni di richieste inascoltate perché venissero impegnati per il contenimento e l’eradicazione. Visto quanto accaduto in un allevamento del piacentino, è necessario procedere con la dichiarazione dello stato di calamità per poter agire con misure straordinarie, la nomina di subcommissari regionali con poteri di intervento, in deroga alla normativa appalti, la salvaguardia delle esportazioni che rappresentano il valore commerciale più importante negli ultimi anni, in particolare per le produzioni Dop e Igp”.

“Da parte nostra- ha aggiunto-, confermiamo l’impegno per difendere le produzioni: le Province hanno a disposizione 3 milioni di euro per procedere al depopolamento dei selvatici”.

Tra le azioni avviate: il piano di controllo dei cinghiali e il sostegno all’autodifesa per gli agricoltori. Sono state previste risorse specifiche assegnate alle polizie provinciali per la gestione dei piani di controllo, 500 mila euro nel 2023, 1,2 milioni per il 2024, oltre ai 5 milioni che la Regione mette a disposizione ogni anno per le attività faunistiche alle Province. La Regione ha poi istituito i gruppi operativi territoriali (Got) nei territori colpiti.
Tra le attività della Regione, i tre bandi emanati in 2 anni con risorse per 10 milioni di euro, rivolti all’innalzamento dei livelli di biosicurezza negli allevamenti, ed è in previsione l’uscita di un quarto bando dopo l’estate. Tra le opere finanziate, recinzioni, piazzole disinfezione automezzi, zone filtro, celle frigorifere.

Il valore delle produzioni in Emilia-Romagna

La quota stimata di prodotti Dop e Igp a base di carne suina dell’Emilia-Romagna è circa di 3,4 miliardi di euro di cui 3,2 miliardi solo per prosciutto di Parma e mortadella di Bologna, oltre alle carni lavorate.



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