Nel Pd che voleva superare le correnti ne è appena nata una nuova. Lo sostiene il Corriere della sera che oggi, con un articolo di Maria Teresa Meli, annuncia la nascita dei “neo ulivisti” – così si sarebbero autobattezzati – riferendosi al gruppetto di una ventina di parlamentari che ieri non ha partecipato alla riunione su zoom convocata dal governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per discutere del voto, previsto per martedì, dei nuovi capigruppo di Camera e Senato. Tutti sostenitori di Bonaccini al recente congresso concluosi con la vittoria di Elly Schlein, ma anche tutti ex lettiani. Tra i neoulivisti – riferiscono i quotidiani nazionali – la parlamentare reggiana Ilenia Malavasi, ex sindaco di Correggio, l’ex braccio destro di Enrico Letta, il sardo Marco Meloni (dal 2015 al 2021 direttore della Scuola di politiche fondata proprio da Letta), l’umbra Anna Ascani, il piemontese Enrico Borghi, il milanese Matteo Mauri (viceministro dell’Interno della Lamorgese nel governo Conte II) e il genovese Lorenzo Basso, dal 2017 responsabile della Scuola “lettiana” in Liguria.
“Abbiamo deciso di non essere alla riunione perché per noi era essenziale dare un segnale chiaro per evitare un ritorno alle dinamiche di litigiosità e di scontro che tanto male hanno fatto al PD”, hanno spiegano all’Huffpost. “Ma visto che Bonaccini, nel suo intervento alla riunione, ha detto né più nemmeno la stessa cosa l’uscita degli ex lettiani appare più che altro un tentativo di nuovo posizionamento dentro il partito dopo la vittoria di Elly Schlein”, scrive Meli sul Corriere.
Lo smarcamento dei neo ulivisti è importante non tanto perché riporterebbe le correnti in un Pd che vorrebbe superarle (ma che, di fatto, ne ha già due: quella della segretaria Schlein e quella del presidente Bonaccini) ma perché cambia i rapporti di forza all’interno dei gruppi parlamentari. Senza di loro, infatti, i “bonacciniani” non avrebbero più la maggioranza e Schlein vedrebbe spianata la strada per i suoi candidati: i fedelissimi Francesco Boccia per il Senato e Chiara Braga — tendenza Franceschini — per la Camera.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]