Un accordo strategico e quanto mai attuale quello siglato oggi tra Carla Di Francesco, presidente del FAI Emilia-Romagna, e Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione dei Consorzi di Bonifica regionali: viene esplicitata la volontà congiunta di far conoscere e valorizzare l’imponente patrimonio architettonico ed ambientale che i Consorzi custodiscono e gestiscono nel territorio delimitato tra il fiume Po’, la dorsale appenninica e l’Adriatico.
Un patrimonio che comprende le principali ‘cattedrali dell’acqua’ che punteggiano l’ambiente emiliano-romagnolo, laddove canali, fiumi e terre si incontrano; capolavori di archeologia industriale dedicata alla gestione delle acque di superficie, realizzati tra la metà dell’800 e la metà del ‘900.
Strutture eleganti e manutenute con cura, spesso inserite in contesti paesaggistici di rara bellezza, dove emerge la maestria secolare con cui gli uomini e la tecnica hanno governato il delicato rapporto tra le acque e i suoli.
Basti pensare agli impianti di inizio ‘900 di Codigoro (protagonista dei quadri di De Chirico), Marozzo, Bondeno, Pilastresi, Saiarino, Vallesanta e Beccara Nuova in provincia di Ferrara; la Chiusa sul Sillaro e l’impianto di Bagnetto, nel bolognese; Boretto e Torrione nel reggiano; Fosso Ghiaia e Madonna del Pino nel ravennate e tanti altri.
Il Presidente di ANBI Francesco Vincenzi: “Nel mezzo di un’emergenza idrica come quella odierna, appare la necessità di far conoscere a tutti i cittadini, e soprattutto a quelli maggiormente consapevoli, la complessità e la ricchezza di esperienza tecnica che la gestione delle acque di superficie ha maturato questa regione nel corso dei secoli. Esperienza che ci consente di guardare al futuro elaborando nuove strategie di resilienza e di governo della risorsa idrica”.
La Presidente regionale FAI Carla Di Francesco: “Le affascinanti strutture idrovore ed i diversi manufatti connessi assumono un particolare significato a maggior ragione in questi difficili tempi di crisi climatica ed idrica: sono state parte essenziale della trasformazione di molta parte del paesaggio padano da palude a campi fertili, e consentono oggi l’uso oculato delle acque per l’agricoltura, nello stesso tempo mantenendo il territorio in sicurezza. Il FAI regionale e le Delegazioni dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della loro missione, contribuiranno a far conoscere la storia epica delle Bonifiche, la genesi e le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio padano, la società e le storie di persone, tecnici, e famiglie che con grande perizia e fatica le hanno prodotte”.
Il Presidente del CER-Canale Emiliano-Romagnolo Nicola Dalmonte: “La bonifica nel tempo non ha solo contribuito a modellare il paesaggio in funzione delle necessità economiche, ma ha creato, grazie alla sua rete di canali, dal nulla, vere e proprie isole di biodiversità con un habitat unico. E quindi, nell’anno del Centenario, la valorizzazione e la fruibilità al grande pubblico di questi luoghi e delle opere architettoniche che hanno consentito all’acqua di raggiungere tutto il territorio altrimenti arido diventa una priorità anche per sensibilizzare la cittadinanza tutta sul valore essenziale di questa risorsa che a causa del cambiamento del clima scarseggia sempre di più soprattutto nei mesi estivi. L’accordo col FAI ci consentirà di mostrare le nostre unicità grazie alla nuova convenzione e alla provata esperienza di coinvolgimento di questo ente così attivo nella promozione e conoscenza del territorio e delle sue bellezze”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]