Da promessa dell’Inter – con tanto di partenza da titolare ad appena 18 anni, lanciato da Mancini, in un dimenticabile derby della Madonnina dell’aprile 2015 (0 a 0) – a rischiare di essere espulso dall’Italia perché irregolare. E’ la triste parabola di Assane Gnoukouri, centrocampista ivoriano in teoria oggi 27enne, che in realtà si chiama Alassane Traoré e di anni ne ha 29.
L’ha raccontata lui stesso al quotidiano La Libertà di Piacenza, città dove Gnoukouri-Traorè ha chiesto aiuto all’avvocatessa Michela Cucchetti, che si occupa di diritti degli immigrati. Ma la travagliata vita dell’ex promessa ivoriana è legata soprattutto a un’altra città emiliana, Parma. E’ lì che nel dicembre 2017 la Squadra mobile e il Servizio centrale Operativo arrestano Giovanni Damiano Drago, un procuratore freelance originario di Siracusa tanto noto a Parma (dove era stato anche coordinatore dei giovani dell’Italia dei valori) quanto discusso (giusto un anno prima era finito ai domiciliari per violenza privata in una inchiesta della Dda contro la ‘ndrangheta).
Gli investigatori – che lo definiscono “con una personalità spregiudicata” – hanno dubbi su passaggi di denaro, “percentuali” versate ai piccoli calciatori o ai “finti genitori”. E hanno dubbi sull’identità ed anche l’età dei giovanissimi calciatori che Drago preleva in Costa d’Avorio e rivende in Europa. Tra i casi sospetti al centro dell’inchiesta del dicembre 2017 anche tre calciatori delle giovanili del Parma: un Under 15, un Under 17 e un Primavera. Ma il nome più noto è quello di Assane Gnoukouri. Quattro anni prima Drago aveva provato a venderlo all’Olympique Marsiglia, ma i francesi rinunciano al tesseramento, probabilmente non convinti dai documenti del ragazzino. Meno scrupoli se li fa Beppe Giavardi, osservatore dell’Inter, che consiglia a Gnoukouri (che ha anche altri due fratelli e una sorella, tutti a Parma con mamma e papà) e a Drago di appoggiarsi all’Altovicentino, società di Valdagno iscritta al campionato di D e molto vicino al club nerazzurro per quanto riguarda il settore giovanile. Una decina di partite in D poi il salto nella Primavera dell’Inter con la quale nel 2015 conquista la Coppa Italia e arriva a debuttare in prima squadra, a quei tempi allenata da Mancini.
A gennaio 2017 viene ceduto in prestito all’Udinese ma viene fermato per problemi cardiaci. Nel dicembre dello stesso anno l’arresto di Drago pone definitivamente fine alla sua carriera e oggi il ragazzo rischia di essere espulso dall’Italia perché irregolare. Gli inquirenti hanno infatti scoperto che i documenti della famiglia adottiva che lo aveva portato in Italia da minorenne erano falsi. Cosi allo stato l’ex calciatore nerazzurro si trova di fatto in Italia senza permesso. Per evitare l’espulsione dal nostro paese il ragazzo deve ora confidare nell’accoglimento della richiesta di asilo politico, dopo che il recente “decreto Cutro” del governo ha inserito la Costa d’Avorio nella lista dei paesi sicuri.
L’avvocatessa dell’ex calciatore Michela Cucchetti ha avviato ora le pratiche per la richiesta di asilo: “Assane è stato portato in Italia da minorenne con l’inganno e poi sfruttato, abbandonato e lasciato completamente da solo, è vittima di tratta”, spiega la legale.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]