Ancora tensione a Bologna – ma questa volta in pieno centro – per la vicenda del parco Don Bosco, dove il Comune ha deciso di costruire una nuova scuola Besta in un’area ora occupata da una quarantina di alberi ad alto fusto e dove da tre mesi è stato sistemato un presidio ambientalista per difendere la zona verde.
Dopo gli scontri e i contusi dell’altro giorno per i primi alberi tagliati, nella notte – ha denunciato su facebook lo stesso Comitato Besta – “un ragazzo che frequenta il Don Bosco, ex studente delle Besta, è stato inseguito dai carabinieri, che su di lui hanno usato il taser due volte e lo spray al peperoncino, e mentre era a terra è stato ancora picchiato e ammanettato”.
“Questa mossa si inserisce in una logica di intimidazione che al parco ormai viviamo da giorni – continua il comitato – Dietro la faccia “comprensiva” del sindaco e della giunta, vediamo le braccia e mani spezzate, i taser e i calci in faccia contro ragazzi giovanissimi. Siamo una comunità che difende un parco che ama, e per questo subiamo tutti una violenza che ci lascia sbigottiti ma a cui vogliamo rispondere uniti”.
Secondo i carabinieri, invece, il 19enne sarebbe stato arrestato dopo la telefonata di un residente che segnalava un furto in via Serena, nel cantiere del tram che è adiacente all’area del presidio al parco Don Bosco. Il ragazzo, che fuggiva insieme ad altri due verso il presidio, è stato bloccato appunto con taser e spray al peperoncino, ma sarebbero arrivati attivisti del presidio e sarebbero nati nuovi dordini, con tre militari rimasti feriti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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