Parcheggio Mediopadana, esposto contro il Comune di Reggio Emilia

INAUGURAZIONE PARCHEGGIO TERMINAL ONE STAZIONE MEDIOPADANA

Si declassa da bufera ad acquazzone primaverile quello che si à abbattuto sul Comune di Reggio su iniziativa dei consiglieri comunali di M5s e Coalizione civica Paola Soragni, Gianni Bertucci, Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia insieme alla europarlamentare Sabrina Pignedoli e alla deputata Stefania Ascari, che oggi hanno depositato un esposto presso la Procura della Repubblica chiedendo di far luce sul parcheggio P1 e P2 della stazione Mediopadana. Spariti però i roboanti riferimenti alla presunta violazione di ben 3 articoli del Codice penale (abuso atti d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e addirittura corruzione) citati nell’invito alla conferenza-stampa, oggi gli esponenti delle opposizioni si sono limitati a segnalare il “possibile, mancato rispetto dell’art. 63 del Codice degli appalti D.Lgs 50/2016”. “Tale articolo prevede che sia possibile ricorrere alla procedura negoziata anziché al bando solamente alla luce di alcuni requisiti e previo invito agli operatori economici del settore – affermano gli esponenti di M5s e Coalizione civica – L’affidamento della gestione del parcheggio, invece, è avvenuto senza inoltrare alcun invito agli operatori del settore, nascondendosi dietro alcune considerazioni, che non legittimano tale omissione”.

Certo, l’esposto può essere fastidioso quanto appunto un acquazzone primaverile, ma una maggiore cautela nell’invito spedito alla stampa sarebbe stato certamente preferibile e politicamente più corretto. In ogni caso, questa mattina i consiglieri di opposizione hanno motivato così il loro esposto (al quale ha poco dopo risposto lo stesso Comune, dicendosi estremamente tranquillo, vedi sotto).

Non ci sono soggetti interessati” è stato risposto dal Comune, tramite l’ingegner Zilioli, sostengono i consiglieri di opposizione. “Ma la normativa richiede che siano effettuati 5 inviti almeno, a operatori del settore e non interessati. L’interesse lo andranno a sostenere eventualmente in risposta all’invito. La normativa non richiede che vi siano altri soggetti “interessati” come indicato nella risposta dell’Ing. Zilioli, ma che vi siano altri operatori “idonei”, sostengono i presentatori dell’esposto.

Anche la motivazione legata all’urgenza non sarebbe giustificata. “Il riferimento ad una generica urgenza nell’esecuzione delle opere non è sufficiente a giustificare la mancata applicazione della normativa di cui all’art. 63 D.Lgs. 50/2016 – si legge ancora nell’esposto – Lo svolgimento di adeguate consultazioni preliminari di mercato costituisce un passaggio imprescindibile della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara in quanto, in ossequio al principio di concorrenza, risulta essere strumentale a verificare se esista un mercato di riferimento e selezionare gli operatori economici tra i quali scegliere l’affidatario. Tale indagine di mercato permette infatti il confronto concorrenziale tra gli operatori di settore potenzialmente interessati dall’affidamento dei servizi in questione e l’autorità ricorda che l’applicazione delle procedure ad evidenza pubblica risulta preordinata soprattutto ad assicurare la piena contendibilità del mercato e la parità di trattamento di tutti gli operatori economici interessati. A tali principi si richiama anche la sentenza del 2021 del Consiglio di Stato, che ricorda che il rispetto dell’articolo 63 garantisce il principio di concorrenza e di trasparenza nella scelta che è la pubblica amministrazione effettua dell’operatore.

Oltretutto, risulta non ancora aperto il parcheggio P-1, e pertanto è ancora più incomprensibile la motivazione di “urgenza”, addotta dal Comune di Reggio Emilia.

“Alla luce di tali considerazioni, la scelta di un tale affidamento tramite procedura negoziata parrebbe del tutto arbitraria, in violazione dell’art. 63 d.lgs. 50/2016, in violazione della trasparenza e libera concorrenza, con pari trattamento degli operatori economici” concludono gli esponenti di M5s e Coalizione civica spiegando che “si è pertanto proceduto a depositare esposto in Procura per gli opportuni accertamenti e gli eventuali provvedimenti del caso, nonché ad Anac ed Agcom (le authority anticorruzione e per la concorrenza e il mercato, ndr)” e lamentando di “essere stati costretti a chiedere alle Autorità di effettuare gli opportuni accertamenti, non avendo sempre ottenuto risposta agli accessi agli atti”.

La replica del Comune

A stretto giro di posta è arrivata la replica del Comune che, con una nota dell’Ufficio stampa, precisa che “l’affidamento dei servizi di gestione dei parcheggi alla Stazione Av Mediopadana ha rispettato tutte le norme e i vincoli previsti dal Codice degli Appalti”, chiarendo che “il parcheggio a servizio della Stazione Av Mediopadana non è stato oggetto di Concessione alcuna da parte del Comune di Reggio Emilia”.

“La Concessione presuppone infatti il trasferimento del bene con i conseguenti rischi di finanziamento, costruzione e gestione – continua il Comune – Nel caso del parcheggio Av, invece, lo stesso è stato finanziato, realizzato e mantenuto nella proprietà e disponibilità del Comune. Tradotto: tutti gli incassi del parcheggio sono a beneficio del Comune. Al contempo, si è reso necessario individuare tramite appalto le competenze necessarie e non disponibili presso l’Ente, al fine di garantire guardiania, sicurezza, manutenzione e pulizia del parcheggio.

Una prima gara, con Procedura aperta, è stata revocata al fine di adeguare il capitolato al nuovo prezziario della Regione Emilia-Romagna, in una fase estremamente caotica di aumento dei valori delle forniture di prodotti e servizi in edilizia.

Una seconda gara, sempre con Procedura aperta, dopo l’approvazione di un nuovo progetto è stata pubblicata ed è andata deserta.

A questa seconda gara, ha fatto seguito la candidatura di un raggruppamento temporaneo di imprese che ha confermato le condizioni dell’appalto con ulteriori migliorie.

Non corrisponde pertanto al vero che non siano state espletate procedure di evidenza pubblica.

A seguito di tale Procedura, che si è regolarmente svolta, non essendo pervenute offerte, si è affidato, con Procedura negoziata, all’unico operatore economico che si è reso disponibile, per carenza di altri soggetti interessati; e questo con un duplice vantaggio: l’Ente non ha dovuto ulteriormente aumentare l’importo a base di gara e, nel contempo, non si è rimandata l’apertura del parcheggio, fatto che avrebbe determinato un significativo danno in termini di incassi. L’affidamento scade alla fine del 2025.

Si sottolinea, per chiarezza, che c’è stata pubblicazione di un Bando di gara, andato deserto, come già detto per altro nella risposta all’Accesso agli atti presentata dal Movimento 5 Stelle.

Vale poi la pena evidenziare che la Procedura negoziata ex articolo 63 a seguito di un Bando pubblico (alias Procedura aperta), che non ha ricevuto offerte, richiede un’apposita preliminare indagine di mercato se vi sono le condizioni e, tipicamente, quando l’Amministrazione varia le condizioni del contratto al fine di renderlo più interessante per il mercato.

A fronte della proposta di un operatore che, appena scaduta la gara, accetta tutte le condizioni del Bando, l’indagine di mercato può intendersi già svolta con il Bando andato deserto e l’aggiudicazione diretta all’operatore è motivata dall’oggettiva assenza di concorrenza sul mercato”.

“Tutto questo si precisa a scanso di gravi equivoci e quale prima risposta ad una serie di affermazioni che possono ingenerare una infondata cultura del sospetto – conclude la nota – che l’Amministrazione comunale respinge con fermezza, e considerazioni diffamatorie nei confronti dell’Amministrazione, da cui la stessa intende difendersi”.