Giovedì 21 gennaio papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a emanare il decreto riguardante il martirio del Servo di Dio don Giovanni Fornasini, sacerdote diocesano assassinato il 13 ottobre del 1944 a San Martino di Caprara (nel Bolognese) da un ufficiale tedesco dopo che il prete aveva accusato apertamente i nazisti dei delitti compiuti nella zona di Marzabotto.
Parroco di Sperticano, piccola parrocchia della zona di Marzabotto, don Fornasini (che era stato ordinato sacerdote nel 1942) aveva fatto suonare le campane a festa quando il 25 luglio del 1943 Mussolini era stato destituito. Il giovane sacerdote fu vicino ai partigiani della brigata “Stella Rossa” e nell’ultima fase della Seconda guerra mondiale difese in più occasioni la popolazione inerme dalle angherie nazifasciste, salvando la vita a molti dei suoi parrocchiani.
A don Fornasini nel 1944 era stata concessa la medaglia d’oro al valore militare alla memoria con questa motivazione: “Nella sua parrocchia di Sperticano, dove gli uomini validi tutti combattevano sui monti per la libertà della Patria, fu luminoso esempio di cristiana carità. Pastore di vecchi, di madri, di spose, di bambini innocenti, più volte fece loro scudo della propria persona contro efferati massacri condotti dalle SS germaniche, molte vite sottraendo all’eccidio e tutti incoraggiando, combattenti e famiglie, ad eroica resistenza. Arrestato e miracolosamente sfuggito a morte, subito riprese arditamente il suo posto di pastore e di soldato, prima tra le rovine e le stragi della sua Sperticano distrutta, poi a San Martino di Caprara dove, pure, si era abbattuta la furia del nemico. Voce della Fede e della Patria, osava rinfacciare fieramente al tedesco l’inumana strage di tanti deboli ed innocenti, richiamando anche su di sé le barbarie dell’invasore e venendo a sua volta abbattuto, lui pastore, sopra il gregge che, con estremo coraggio, sempre aveva protetto e guidato con la pietà e con l’esempio”.
Il processo canonico per la beatificazione di don Fornasini e di altri due sacerdoti (Ferdinando Casagrande e Ubaldo Marchioni), considerati i “martiri di Monte Sole”, fu aperto il 18 ottobre del 1998 proprio a Marzabotto dal cardinale Giacomo Biffi, allora arcivescovo di Bologna. A don Giovanni Fornasini sono state intitolate nel tempo la scuola elementare di Porretta Terme e una via di Bologna. Un cippo lo ricorda ancora oggi nel cimitero di San Martino di Caprara, con altri quattro parroci della zona assassinati dalle SS.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]