Papa Francesco ai cooperatori di Confcooperative: “La cooperazione vince la solitudine”

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C’è stato un passaggio molto forte – riguardante la relazione tra cooperazione e speranza nella vita – nel discorso rivolto da papa Francesco ai cooperatori di Confcooperative riunitisi a Roma (erano 172 quelli reggiani, prima provincia italiana per partecipazione, guidati dal presidente Matteo Caramaschi) in occasione dell’udienza straordinaria concessa dal pontefice in occasione dei cent’anni di fondazione dell’organizzazione.

“Il vantaggio più importante ed evidente della cooperazione – ha detto papa Francesco – è vincere la solitudine che trasforma la vita in un inferno. Quando l’uomo si sente solo, sperimenta l’inferno; quando invece avverte di non essere abbandonato, allora gli è possibile affrontare ogni tipo di difficoltà e fatica. E questo si vede nei momenti brutti”.

Ricordando la frase che nel 2015 aveva già pronunciato davanti ai cooperatori di Confcooperative e delle Bcc italiane (cioè che “in cooperazione uno più uno fa tre”), il pontefice ha sottolineato anche che “nei momenti brutti uno più uno fa la metà, e così la cooperazione fa sì che le cose brutte possano essere migliori. Camminando e lavorando insieme si sperimenta il grande miracolo della speranza: tutto ci sembra di nuovo possibile. In questo senso la cooperazione è un modo per rendere concreta la speranza nella vita delle persone”.

Le parole del papa, ha sottolineato il presidente di Confcooperative Reggio Matteo Caramaschi, “sono state di ringraziamento e di riconoscimento, ma anche di sollecitazione a rafforzare quella responsabilità sociale che le cooperative devono esprimere nella solidarietà e nell’equità, concorrendo a rispondere ai bisogni che esprimono quanti sono coinvolti nell’impresa ma, non di meno, quelli che emergono dal territorio e dalle comunità locali”.

L’udienza straordinaria per i cent’anni della Confederazione delle cooperative italiane, tra l’altro è caduta in coincidenza con le celebrazioni del 70° anniversario della fondazione di Confcooperative Reggio Emilia, costituita in via Guidelli nel 1949.

“Dopo settant’anni di presenza, che ha portato Confcooperative a rappresentare 380 cooperative con oltre 50mila soci e 18mila occupati – ha aggiunto Caramaschi – ci ha particolarmente colpito anche l’invito di papa Francesco a esprimere l’ostinazione (“un’ostinazione che non è peccato“, ha detto) a restare umani in un mondo che vuole mercificare ogni cosa”.