Si è conclusa la prima tappa dell’edizione 2023 del progetto di Coop Alleanza 3.0 “Opera tua”, in collaborazione con Fondaco Italia, che ha selezionato per il restauro il dipinto di Lavinia Fontana Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara, conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Luogo, artista ed opera di altissimo livello e quindi via al restauro in tempi brevi per offrire ai visitatori un’occasione in più per recarsi al museo.
L’opera di Lavinia Fontana è stata scelta con il 58% delle preferenze, contro il 42% raccolto dall’Incoronazione di spine di Lucrina Fetti del Palazzo Ducale di Mantova: i capolavori sono stati votati sul sito di Coop Alleanza 3.0 oppure tramite l’App Coop.
L’edizione di quest’anno del progetto di Coop Alleanza 3.0 è speciale perché dedicata all’arte delle donne: tesori prodotti da artiste che nei secoli hanno dipinto, scolpito, espresso il proprio talento in epoche in cui anche la cultura, intesa come produzione artistica, era ad esclusivo appannaggio degli uomini.
“Sono molto grata a coloro che hanno promosso e organizzato questo concorso, come anche a tutte le persone che hanno partecipato. Siamo naturalmente molto felici di poter restaurare il dipinto di Lavinia Fontana per riproporlo al pubblico, una volta conclusi gli interventi conservativi, con attività di approfondimento e valorizzazione. Mi preme sottolineare l’importanza di iniziative come questa che stimolano e dimostrano l’interesse della collettività per lo straordinario patrimonio artistico del nostro paese, fatto cruciale per la sua sopravvivenza e prosperità, nella consapevolezza che quanto viene conservato nei musei è la nostra storia e appartiene a tutta la cittadinanza”, afferma Maria Luisa Pacelli, Direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
L’opera
Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara (1601) olio su tela (cm 113 x cm 84): questo prezioso dipinto proveniente dal monastero bolognese di San Michele in Bosco raffigura l’apparizione della Vergine alle sante Caterina d’Alessandria, al centro, Barbara e Orsola a sinistra, Margherita e Agnese a destra, tutte riconoscibili dai rispettivi attributi iconografici. La firma e la data 1601, poste entrambe sotto alla figura di Santa Barbara, confermano che si tratta di un’opera della maturità artistica di Lavinia, una mirabile fusione dei più significativi apporti della cultura artistica di fine Cinquecento. Le cromie di ascendenza neoveneta si fondono alle movenze flessuose e alle fisionomie allungate dell’elegante manierismo parmense, al ricordo dell’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello della Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cui rinvia la composizione, infine alle più aggiornate innovazioni dei Carracci visibili nel naturalismo ottico dei gioielli, delle stoffe leggere, del drago che accompagna Margherita.
L’artista
Lavinia Fontana (Bologna 1552 – Roma 1614) viene ricordata per essere stata la prima donna a dipingere una pala d’altare e per aver dipinto il primo nudo femminile in Minerva nell’atto di vestirsi. Lavinia era figlia del pittore manierista Prospero Fontana, nella cui bottega poté attingere a una vasta gamma di esperienze pittoriche emiliane (dal Parmigianino a Tibaldi), venete (Veronese, Jacopo da Bassano), lombarde (Sofonisba Anguissola) e toscane. Presso il padre poté anche frequentare i Carracci, poco più giovani, ma che non mancarono di influire su di lei. Si narra che, ricevuta dal pittore imolese Giovan Paolo Zappi la richiesta di sposarlo, Lavinia pose la condizione di poter continuare a dipingere. Zappi accettò la cosa, tanto che rinunciò in pratica a lavorare in proprio e assunse il ruolo d’assistente della moglie. Lavinia Fontana acquistò ben presto fama come ritrattista, distinguendosi soprattutto per l’accuratezza dei particolari, come abbigliamento e acconciature, nelle figure femminili. I successi maggiori le giunsero a Roma dove fu chiamata dal nuovo papa Gregorio XIII, suo conterraneo, e dove si trasferì stabilmente nel 1603. Grazie a tale alta protezione, Lavinia eseguì innumerevoli lavori per l’entourage della corte papale tanto da essere soprannominata «la Pontificia Pittrice».
“Opera tua”: i numeri dell’iniziativa di Coop Alleanza 3.0
Il progetto, avviato nel 2017, in collaborazione con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, gode del patrocinio del Touring Club Italiano, associazione non profit che si occupa da oltre cento anni di turismo, cultura ed ambiente e l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale.
“Opera tua” ha finanziato il restauro di 38 opere del patrimonio artistico italiano di tutte le epoche storiche, provenienti da istituzioni di tutti i territori in cui è presente la Cooperativa. Complessivamente Coop Alleanza 3.0, grazie a una quota dell’1% delle vendite ai soci di prodotti a marchio Coop, ha destinato all’iniziativa 830 mila euro in cinque edizioni. Tutte le opere restaurate sono pubblicate sul sito di Coop Alleanza 3.0 al link all.coop/operatua nella sezione “Archivio di tutte le edizioni”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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