Vincenzo Gualzetti, padre di Chiara Gualzetti, la studentessa picchiata e uccisa a coltellate da un coetaneo il 27 giugno del 2021 – a pochi giorni dal suo 16° compleanno – in un boschetto nel parco dell’abbazia di Monteveglio, il paese della città metropolitana di Bologna dove abitava con i genitori, ha sporto denuncia ai carabinieri dopo aver visto sui social alcune foto scattate all’interno del carcere minorile del Pratello di Bologna, accompagnate in alcuni casi da parole oltraggiose nei confronti della vittima; in una di queste foto sarebbe ritratto anche il giovane (reo confesso) accusato dell’omicidio della ragazza, immortalato mentre fa il simbolo della vittoria con le dita.
“È sicuramente lui”, ha detto Gualzetti dopo aver visionato le immagini: “Mi sembra assurdo che si possano usare i social così da una struttura detentiva. I ragazzi in carcere non possono usare il telefono e pubblicare contenuti sui social liberamente: c’è qualcosa che non quadra. Ai carabinieri ho consegnato tutto il materiale che ho ricevuto io e che è pubblico: vorrei che venissero presi provvedimenti anche verso i commenti lesivi della dignità di mia figlia”.
Lo scorso 22 luglio è stato depositato l’esito della perizia psichiatrica richiesta dalla giudice per l’udienza preliminare del tribunale per i minorenni di Bologna Anna Filocamo, che ha confermato che il ragazzo accusato del delitto sarebbe stato nella piena capacità di intendere e di volere al momento dell’aggressione fatale. L’indagato, reo confesso, in una precedente udienza aveva invece riferito agli inquirenti di aver sentito delle “voci”, una “forza superiore”, una “presenza demoniaca” che lo avrebbe spinto a commettere il violento omicidio. La nuova udienza sul caso è fissata per la giornata di martedì 26 luglio.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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