Via libera in Commissione parità alla risoluzione congiunta di ER Coraggiosa, primo firmatario Federico Amico, Pd, M5s ed Europa Verde per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le aziende di trasporto pubblico locale di tutta la regione consentano alle persone transgender di indicare sull’abbonamento il proprio nome di elezione e non quello anagrafico.
Federico Amico (ER Coraggiosa, presidente della Commissione parità) ha ricordato che “la risoluzione nasce da quanto accaduto nelle settimane scorse a Ravenna, dove l’azienda Start Romagna ha permesso a una persona in fase di transizione di sottoscrivere l’abbonamento dell’autobus con il nome di elezione anziché quello anagrafico. Un adempimento non solo burocratico, che, anche previa formazione del personale dell’azienda di trasposto pubblico, permette alle persone in fase di transizione di non dover fare coming out al momento dell’esibizione dell’abbonamento e dei documenti”. Amico, inoltre, ha rivolto un plauso “alla sensibilità dimostrata da Start in favore dei diritti. L’auspicio è che l’iniziativa non rimanga circoscritta alla Romagna ma che venga esteso in tutta la regione alle aziende di trasporto che vi operano”.
Simone Pelloni (Lega) ha espresso voto contrario alla risoluzione, ritenendo che “non si tratta dello strumento giusto per risolvere il problema, ma che, se permangono discriminazioni, bisogna intervenire sulla legge. Dato che noi come Regione possiamo legiferare, dobbiamo tenere una posizione che non discrimini ma che dia certezza”.
Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ha ribadito che “Start ha fatto un’operazione innovativa e lungimirante. Le persone che intraprendono il percorso di transizione vivono il peso dello stigma ed è giusto tutelarle”.
Per Roberta Mori (Pd) si tratta di una risoluzione importante, dato che, “in mancanza di una legge specifica, il nostro ordinamento ci permette di colmare le lacune anche attraverso prassi condivise come può diventare questa iniziativa di Start Romagna”.
Nadia Rossi (Pd) ha ringraziato Greta, la ragazza di Ravenna che ha sollevato il tema, e ha auspicato che “l’iniziativa venga colta a livello nazionale, dato che i gap ancora esistenti si sarebbero potuti superare con l’approvazione del ddl Zan.
La risoluzione è stata firmata da Federico Amico (ER Coraggiosa), Roberta Mori, Stefano Caliandro, Antonio Mumolo e Nadia Rossi (Pd), Silvia Zamboni (Europa Verde) e Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]