Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prendendo la parola in Senato: come in Europa, anche “nel nostro Paese la situazione è in peggioramento e siamo a una moltiplicazione significativa dei contagi” che sta portando a “un preoccupante affollamento” negli ospedali, in particolare “nelle terapie sub-intensive e nell’area medica in generale. Occorre alleggerire la pressione nei pronto soccorsi”, ha spiegato il premier, “e far crescere la possibilità di screening nella popolazione italiana”. Da qui, la scelta di agire con misure differenziate per singola regione, prima che si arrivi a uno scenario di ‘Tipo 4’, il peggiore, che porterebbe a un lockdown generalizzato. “Siamo costretti a intervenire in un’ottica di prudenza” per attuare nuove misure e “per eseguire una strategia di contenimento del contagio”, spiega Conte a un’Aula che non fa registrare grandi spazi vuoti. “Questa strategia va modulata a seconda della situazione delle regioni. Per questo motivo adotteremo una decisione per interventi modulati sulla base di rischi elevati sul territorio sulla base di criteri scientifici. Introdurremo un regime differenziato basato su differenti scenari regionali”, aggiunge il premier mettendo il punto su un tema che ha fatto registrare tensioni con le regioni: alcuni governatori, infatti, hanno insistito fino alla riunione di questa mattina sulla necessità di prevedere misure uniformi su tutto il territorio nazionale. Per modulare i singoli interventi si terrà in considerazione l’indice di contagio che, a livello nazionale, “è all’1,7 ma in alcune regioni il dato è superiore. Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese”. Nel merito, le misure previste sono la chiusura dei musei, la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e in tutti i giorni festivi e prefestivi, il limite della circolazione in tarda serata, la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. Alla fine delle sue comunicazioni, il premier fa suo l’appello di Mattarella: “Nessuno può sentirsi esonerato da questa sfida di portata storica, e ancora una volta mi permetto di rivolgere un invito a tutte le forze, a tutte le energie del Paese: restiamo uniti, restiamo uniti in questo drammatico momento. A dispetto delle diverse idee, convinzioni, in nome dell’unità, dei valori che sono a fondamento della nostra convivenza, del nostro quadro costituzionale”.
Piano di distribuzione per i vaccini “Il ministero della Salute, su mia richiesta, sta già elaborando un piano di distribuzione dei vaccini così che quando arriveranno le prime dosi potremo procedere in modo organizzato, secondo un piano ordinato. Ragionevolmente prevedo che favoriremo le fasce della popolazione più fragili e vulnerabili e gli operatori più esposti al pericolo” ha annunciato Conte nelle sue comunicazioni al Senato. “Tra le fasce più vulnerabili il governo considera anche le persone più anziane, sono i nostri cari, i nostri genitori, i nostri nonni che hanno consentito di vivere al nostro Paese il miracolo economico” ha quindi sottolineato il premier indicando le persone più anziane come una delle categorie alle quali sarà destinato, fin da subito, il vaccino.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]