Nuovo decreto del Governo, stop alle attività produttive salvo quelle essenziali. Tempo fino a mercoledì 25 per prepararsi alla sospensione. Divieto di spostarsi dal Comune in cui ci si trova, se non per comprovate esigenze di salute, lavoro o assoluta urgenza
Una nuova stretta rispetto alla possibilità di muoversi delle persone e la sospensione delle attività produttive e industriali. E’ quanto prevede il nuovo Decreto firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, i cui effetti sono validi dal 23 marzo al 3 aprile 2020 in tutto il territorio nazionale per contrastare la diffusione del Covid-19.
Fa eccezione il divieto di spostarsi dal Comune in cui ci si trova, se non per comprovate esigenze di salute, lavoro o assoluta urgenza, e comunque l’impossibilità di rientrare al proprio domicilio, abitazione o residenza, già scattata, e quindi già in vigore, in base a un’ ordinanza anch’essa firmata dallo stesso premier e dal ministro.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che dispone nuove misure restrittive per l’emergenza coronavirus.
La validità dei Dpcm e delle ordinanze finora emanate viene uniformata al 3 aprile. E’ quanto prevede il Dpcm varato dal governo con le nuove restrizioni. “Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23/3/20 e sono efficaci fino al 3/4/20. Le stesse si applicano, cumulativamente a quelle di cui al decreto del Presidente del Consiglio 11/3/20 nonché a quelle previste dall’ordinanza del ministro della Salute del 20/3/20 i cui termini di efficacia, già fissati al 25 marzo 2020, sono entrambi prorogati al 3 aprile 2020”, si legge nel testo.
“Riteniamo inadeguato rispetto a questo obiettivo il contenuto del decreto e inaccettabile il metodo a cui si è giunti alla sua definizione”. E’ quanto affermano in un comunicato unitario Cgil, Cisl e Uil evidenziando che i sindacati “in questa fase difficile del Paese, hanno rappresentato sempre la necessità di mettere al primo posto la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici” e con il protocollo ha sollecitato “il Governo a sospendere tutte le attività non essenziali rispondendo così alla necessità di contenimento del contagio”.
Al governo arriva però il monito sulle ‘esigenze prioritarie delle imprese’. Il presidente di Confindustria Boccia scrive a Conte per chiedere ad esempio di ‘consentire la prosecuzione di attività funzionali alla continuità di quelle ritenute
essenziali’. Segnala inoltre ‘i necessari provvedimenti per l’operatività della Borsa e del mercato finanziario per evitare impatti negativi sulle società quotate’.
E’ di 80 voci l’elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus. L’allegato al Dpcm precisa che continueranno a essere consentita anche attività legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi ai portieri nei condomini. Resteranno in funzione l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center. La lista potrà essere aggiornata con decreto del Mise sentito il Mef.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]