Monitorata la situazione nel Reggiano

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Il Centro di coordinamento dei soccorsi (CCS) – che si è riunito anche oggi due volte per monitorare gli effetti dei fenomeni di maltempo dei giorni scorsi e per prevenire quelli che potrebbero verificarsi a causa delle piogge in corso – ha emesso questa sera, mercoledì, un invito alla popolazione residente in alcune vie dei comuni di Reggio Emilia, Cadelbosco di Sopra, Castelnovo di Sotto e Bagnolo in Piano a evitare di soggiornare ai piani interrati e piani terra.
Nel corso della seconda riunione, tenutasi alle 16.45, l’Agenzia regionale di protezione civile e il Consorzio di bonifica hanno infatti individuato le aree più esposte in previsione dei prossimi eventi metereologici, evidenziando lo stato di criticità delle arginature di diversi corsi d’acqua in particolare in questi quattro comuni.
La raccomandazione principale rivolta ai residenti di quelle zone, anche per il tramite dei
rispettivi Comuni, è di evitare di soggiornare ai piani interrati e piani terra.

Queste le strade potenzialmente allagabili

Reggio Emilia:
Via Errico Malatesta
Via Carlo Max
Via San Biagio
Via Cella all’Oldo
Via Tosini.

Cadelbosco di Sopra:
Via dell’Oldo
Via Pratonera
Via San Biagio
Via Molino vico zoaro
Via Corte Traghettino
SP358R
Via Casaletto
Via Argine francone
Via per Santa Maria.

Castelnovo Sotto
Via Corte Traghettino
Via Bastiglia (dal Cavo Cava a via Lelio Basso)

Bagnolo in Piano
Via Canalazzo
Via Casaletto

La situazione continua ad essere attentamente monitorata dal Centro di coordinamento dei
soccorsi e dalla Sala operativa provinciale integrata, in continuo contatto, da un lato, con i Centri operativi comunali e, dall’altro, con il Dipartimento di protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso video-call a cadenza giornaliera.



Ci sono 3 commenti

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  1. Carla

    Triste realtà che si continua ad ignorare: nessuno tocchi l’alveo di qualsiasi corso d’acqua… dicono i soloni pseudo scienziati alla moda.

  2. paolo

    Lungo via Malatesta e cmq per tutto l’alveo del crostolo nella zona di cavazzoli l’acqua aveva già raggiunto livelli allarmanti con la piena a primavera, nonostante varie segnalazioni da giugno a fine agosto erano ben visibili oltre alla folta vegetazione riparia , tronchi detriti e altro in quantità depositati.. non è stato fatto niente fino ad ottobre, anzi le comunicazioni ufficiali sposavano la teoria di una vegetazione utile a consolidare gli argini e a rallentare la velocità dell’acqua… PREMESSO CHE LA VEGETAZIONE RIPARIA NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON TRONCHI E DETRITI SEDIMENTATI DALLA PIENA PRECEDENTE, è VERO CHE CONCORRE A RALLENTARE LA VELOCITà DELLE ACQUE, MA è ALTRETTANTO OVVIO CHE è PALESEMENTE COMPLICE DELLE ESONDAZIONI DEI TORRENTI…. E PER PULIRE L’ALVEO DEVI POTERVI ACCEDERE CON LE MACCHINE OPERATRICI…. CMQ ALLA PROSSIMA ESONDAZIONE ANDATE A RACCONTARE CHE LA VEGETAZIONE CONTRIBUISCE A FILTRARE E A MIGLIORARE LA QUALITà DELL’ACQUA E A FORNIRE HABITAT NATURALE PER FAUNA SELVATICA OLTRE A GARANTIRLE IL FORAGGIO…. MAGARI PERCHè AVANZERà CMQ TANTO FORAGGIO GRAZIE AL BESTIAME ANNEGATO NELLE STALLE.


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