Dicono in una nota stampa i No vax di Scuola e Libertà: “Abbiamo saputo che la piazza di questo sabato, 30 ottobre, a Reggio Emilia è stata chiesta da un soggetto ambiguo, che non appartiene al territorio reggiano né limitrofi e, soprattutto, che è parte di un partito che strizza l’occhio a fascismi vecchi e nuovi.
Abbiamo già visto che cosa, soggetti di questo genere, hanno fatto alle piazze No GreenPass in tutta Italia, a partire dall’attacco alla CGIL a Roma: un attacco che è servito solo a creare guerra tra poveri e a tentare di delegittimare un movimento che cresce sempre di più in ogni città. D’altronde sappiamo bene che i fascisti (vecchi e nuovi) sono sempre stati strumentali al potere, e chiunque oggi apra un giornale o guardi un servizio TV può rendersi facilmente conto dell’investimento politico e mediatico che vuole far passare il movimento No GreenPass come un movimento legato all’estrema destra.
La piazza di Reggio Emilia, in queste settimane, ha però ampiamente dimostrato che il movimento No GreenPass e i fascismi non hanno nulla a che spartire, anzi: essere contro il GreenPass oggi significa essere per la tutela del diritto al lavoro, alla salute, alla socialità, alla cultura. Diritti definiti inalienabili dalla Costituzione nata dalla Resistenza. Diritti di cui Draghi e i suoi ministri vorrebbero fare carta straccia, portando a compimento lo smantellamento dello Stato sociale già attuato da ogni governo negli ultimi 30 anni.
Uno smantellamento che è il vero motivo dell’emergenza oggi in atto e che può avere come unica risposta investimenti nella salute pubblica, nella medicina territoriale, nell’edilizia scolastica, nella cultura e nella ricerca pubbliche, e non in mano a speculatori privati.
La piazza di Reggio Emilia è stata chiara: sappiamo di chi sono le responsabilità e non ci stupiscono gli scaricabarile di un governo che ha riciclato figure come Brunetta, Gelmini, Fornero &Co. Così come non ci stupiscono le strategie volte a infiltrare i movimenti, a mandare insieme nelle piazze (come è accaduto a Roma) fascisti e poliziotti in borghese, per scaricare ancora una volta le responsabilità di scelte politiche scellerate, sulle spalle delle donne e degli uomini che lottano per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Per questo sabato 30 ottobre non saremo in piazza. Perché non abbiamo nessuna intenzione di dare legittimità a nessun tipo fascismo, che sia un lasciapassare verde o personaggi ambigui che nulla hanno a che fare con l’identità resistente di Reggio.
Quella che ha preso vita finora, che ha abitato le vie e le piazze della nostra città, è una comunità solidale, resistente, antifascista.
Una comunità nata in piazza Martiri del 7 luglio, una piazza che, ancora una volta, racconta la storia antifascista e di resistenza di tutta la città.
E da lì ripartiremo. Dalla prossima settimana.
Questo sabato, rimandiamo al mittente i giochetti di ambiguità e infiltrazioni. Questo sabato andremo a riempire le piazze di Roma e Trieste, contro il governo Draghi, contro le politiche di svendita dei diritti, per la salute, il lavoro, la dignità di tutte e tutti.
Ci vediamo in piazza sabato 6 novembre.
Ora e sempre: RESISTENZA”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]