Trenta stabilimenti fermi e circa quattromila lavoratori in cassa integrazione: è questa la situazione del distretto ceramico emiliano emersa dall’incontro di inizio settimana presso la ceramica Casalgrande Padana al quale hanno partecipato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, la deputata reggiana della Lega Benedetta Fiorini, i vertici di Confindustria Ceramica (con in testa il presidente Giovanni Savorani) e il sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani.
“Una situazione più che mai drammatica”, secondo il primo cittadino sassolese, “a cui si aggiunge la difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, che come noto arrivavano in buona parte dalle zone attualmente teatro di guerra, con le scorte nei magazzini che rischiano di terminare dopo Pasqua”.
“Siamo arrivati al paradosso – ha aggiunto Menani – che gli ordini provenienti da tutto il mondo, perché la nostra ceramica è ancora oggi universalmente riconosciuta come la migliore, rischiano di non poter essere evasi a causa di rincari energetici fuori controllo, per buona parte figli di una speculazione che non guarda in faccia a nessuno”.
Un problema che, secondo l’onorevole Fiorini, “oltre a essere economico, e a rappresentare un danno per l’eccellenza del made in Italy e per la nostra competitività all’estero, assume sempre più i contorni di un allarme sociale: stavamo uscendo da due anni di emergenza pandemica, ma questa crisi energetica rimanda tantissime famiglie nell’incertezza economica, nelle difficoltà di arrivare a fine mese, nella perdita di potere d’acquisto. Una riduzione dei costi del gas avrebbe in termini economici una valenza inferiore per lo Stato rispetto a quella del costo della cassa integrazione, ma permetterebbe alle aziende, emiliane e non, di rimanere aperte, competitive e soprattutto di mantenere alti livelli occupazionali. Continuiamo a lavorare in ogni sede e senza sosta per garantire la prosecuzione e la ripresa dell’attività produttiva di tutto il distretto”.
Con l’incontro, ha concluso il sindaco Menani, “abbiamo voluto ribadire a Confindustria Ceramica non solo la nostra vicinanza ma anche l’impegno delle istituzioni, dal Comune al governo passando per il Parlamento, a trovare al più presto soluzioni concrete”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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