Nel 2024 boom di cassa integrazione in Emilia-Romagna: +54,7%, a Reggio l’aumento peggiore

saldatore

Il 2024 ha fatto registrare un forte aumento della cassa integrazione in Emilia-Romagna: +54,7% rispetto all’anno precedente, con oltre 60 milioni di ore complessive autorizzate (tra Cig ordinaria, straordinaria e in deroga) sul territorio regionale – nel 2023 il dato si era assestato a quota 39 milioni. A essere colpite maggiormente sono state in particolare le piccole imprese, mentre tra i settori si segnalano artigianato, Tac (tessile, abbigliamento, calzature), meccanica e automotive, industria alimentare.

È questo il quadro emerso dall’Osservatorio Inps sulla cassa integrazione nel 2024. Si tratta dei valori più elevati dalla fine dell’emergenza pandemica Covid-19, che si inseriscono peraltro in un trend nazionale che desta ugualmente allarme: in Italia lo scorso anno sono state autorizzate 495.518.268 ore complessive di cassa integrazione, in aumento sia rispetto al 2023 (+21,1%) che al 2022 (+5,8%).

Nello specifico, nel 2024 in Emilia-Romagna sono state autorizzate 44.947.336 ore di cassa integrazione ordinaria (in aumento del 52,4% rispetto alle 29.494.653 ore del 2023) e 15.546.346 ore di cassa integrazione straordinaria (+61,8% rispetto alle 9.609.352 ore dell’anno precedente).

Particolarmente allarmanti i dati degli ultimi mesi dell’anno da poco concluso: nell’ultimo quadrimestre del 2024 (settembre-dicembre) sono state autorizzate ben 26.505.520 di ore di cassa integrazione ordinaria, contro le 15.760.265 ore dello stesso periodo del 2023 (+68,2%).

Nella ripartizione territoriale dei dati relativi all’intero 2024, spicca in negativo la provincia di Reggio: lo scorso anno le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate sono state 11.663.827, con un considerevole aumento del 136,3% rispetto alle 4.936.936 ore del 2023. Male anche Bologna (13.704.300 ore, +71,8%), Rimini (6.430.859 ore, +61,9%) e Modena (13.153.810 ore, +52,5%), ma anche Parma (1.863.811 ore, +39,1%) e Ravenna (3.958.897 ore, +38,7%). Meno grave, ma sempre in aumento, la situazione a Piacenza (1.182.475 ore, +19,7%) e Forlì-Cesena (3.739.678 ore, +6,9 %), mentre l’unico segno “meno” è stato registrato in provincia di Ferrara (4.796.094 ore, -2,5 % rispetto al 2023).

La crisi sta colpendo con particolare forza il comparto artigiano, ovvero il tessuto di piccole e piccolissime imprese fondamentale per l’economia dell’Emilia-Romagna, come si evince dalla suddivisione dei dati per settore nel periodo gennaio-dicembre 2024:
pelli cuoio e calzature: 1.736.830 ore, rispetto alle 673.899 ore del 2023 (+157%);
attività meccaniche: 39.641.142 ore, rispetto alle 19.208.162 ore del 2023 (+106,4%);
attività metallurgiche: 1.563.334 ore, rispetto alle 918.890 ore del 2023 (+70,1%);
industria alimentare: 1.460.933 ore, rispetto alle 1.149.827 ore del 2023 (+27,1%);
industrie dell’abbigliamento: 2.575.228 ore, rispetto alle 1.586.577 ore del 2023 (+62,3%);
chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche: 3.967.592 ore, rispetto alle 2.727.556 ore del 2023 (+45,5%).



Non ci sono commenti

Partecipa anche tu