L’industria dell’Emilia-Romagna ha chiuso il 2023 con la produzione in flessione dello 0,5%, interrompendo dopo due anni la ripresa post pandemia.
Il calo ha riguardato maggiormente le pmi (-1,5%), mentre le medio-grandi hanno segnato un +0,8%.
Le prospettive per l’avvio del 2024 non sono positive, con un rallentamento nell’acquisizione degli ordini (-1,4%) che riguarda anche i mercati esteri (-1,2%). È quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa al 2023 sull’industria manifatturiera, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
Il fatturato delle imprese è cresciuto dello 0,4%, a fronte di un aumento dei prezzi industriali del manifatturiero dell’1,8%. Va meglio il fatturato estero (+1,1%). Intanto prosegue il processo di concentrazione della base imprenditoriale, con le imprese registrate che calano di 247 unità.
Nell’industria a fine 2023 erano occupate 553mila persone, 10.800 in più (+2%) rispetto al 2022. Ma secondo Prometeia l’anno scorso il valore aggiunto reale del settore è calato del 2%. Quest’anno è attesa una leggera ripresa (+0,6%).
“Davanti ad una fase storica in cui l’incertezza e l’instabilità globale potrebbero rappresentare la norma è urgente sostenere le piccole imprese nei processi di aggregazione per salvaguardarne le professionalità e la forza competitiva”, commenta il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Valerio Veronesi.
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E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]
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