Nei primi nove mesi di quest’anno in provincia di Reggio sono diminuite del 29,1% (rispetto allo stesso periodo del 2021) le procedure fallimentari aperte, che nel periodo compreso tra gennaio e settembre sono scese dalle 55 dello scorso anno alle attuali 39.
Secondo l’analisi dell’ufficio studi della Camera di commercio di Reggio, che ha preso in considerazione i dati del tribunale cittadino, il settore maggiormente interessato dai fallimenti è stato quello manifatturiero, che ha fatto registrare un quarto dei casi complessivi: sono 10, infatti, le imprese del comparto coinvolte in procedure fallimentari, dato comunque in calo rispetto alle 14 dei primi nove mesi dell’anno precedente. Le procedure hanno riguardato in particolare il settore metalmeccanico (con 6 imprese del comparto meccanico e della lavorazione dei metalli), mentre le altre 4 sono afferenti ad altri ambiti, tra i quali l’alimentare e il tessile.
Si sono dimezzati, invece, i fallimenti nel campo delle costruzioni: i 7 casi registrati nei primi tre trimestri dell’anno sono esattamente la metà di quelli dello stesso periodo del 2021 (quando le procedure aperte erano state 14), e sono inferiori anche al dato del 2020 (quando erano state 10). Andamento analogo per il settore immobiliare, con 3 fallimenti nei primi nove mesi del 2022 contro gli 8 dello stesso periodo del 2021.
Sono complessivamente 10 (tre in più rispetto a un anno fa) le procedure fallimentari relative a imprese del commercio all’ingrosso (7), del commercio al dettaglio (2) e ai pubblici esercizi (1), mentre sul fronte degli altri servizi le procedure aperte sono 8 (cinque aziende di servizi alle imprese, due aziende di servizi alle persone e un’azienda del segmento turismo e ristorazione). È stato toccato molto più marginalmente, infine, il settore della logistica e dei trasporti, per il quale si conta una sola procedura fallimentare in atto.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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