Scrive Freak of Nature sui social dopo la performance di Reggio Emilia nella notte del 24 aprile scorso in cui i negozi sfitti del centro storico sono stati segnalati e numerati con un bambù in varie sfumature di verde: “Sedicesima performance che marchia gli edifici abbandonati, ha colpito a REGGIO EMILIA: sono almeno 140 i negozi sfitti censiti, “marchiati” con il caratteristico tratto del bambù e numerati dall’artista green Freak of Nature, che rappresentano solo una parte delle numerose attività abbandonate nel centro storico della città, dopo Vicenza con 90 attività marchiate, Padova con 125, Belluno con 60, Bassano del Grappa con 50, Venezia con 130, Rovigo con 85, Mestre con 145, Dueville con 30, Treviso con 70, Verona con 100, Ferrara con 105, Parma con 70, Schio con 80, Modena con 80, Castelfranco Veneto con 80.
L’obbiettivo è portare sotto i riflettori di cittadini, amministratori, associazioni di categoria, le tantissime attività sfitte, negozi abbandonati che ormai ci circondano, diventati luoghi non luoghi, inducendo ad una riflessione sociale.
La scritta “sfitto”, accompagnata dai segni verdi del bambù in diverse tonalità, sono un intervento di denuncia che non genera alcun danno (i colori sono a base d’acqua e si puliscono con un colpo di spugna) ma induce i cittadini a vedere e a riflettere su ciò che sta succedendo nella stragrande maggioranza delle città italiane: troppi spazi vuoti, perdita di identità della città, spopolamento, degrado urbano ed umano, mancata integrazione, nelle città che stanno perdendo il senso di essere a misura d’uomo.
Reggio Emilia è particolarmente colpita da questo fenomeno, come già segnalato da una indagine del politecnico di Milano, promossa dal Comune di Reggio Emilia che ha rilevato più di 400 attività sfitte.
Al termine dell’intervento siamo stati fermati dalla Polizia Locale che ha avviato indagini ipotizzando il reato di imbrattamento, dal quale ci sentiamo di dissociarci del tutto.
Grazie dell’attenzione
Freak of Nature”.
E poi spiega il significo del bambù. “Il bambù non è da cancellare, non è un’offesa!
Il bambù dovrebbe attirare l’attenzione, magari anche di chi sta cercando uno spazio da affittare. Cancellarlo dopo averlo affittato, dopo avergli ridato vita, questo sarebbe il senso.
Perché il bambù?
Una delle peculiarità principali del bambù sempreverde è la capacità di propagarsi con notevole vigoria e irruenza, divenendo infestante. “Un fusto di bambù per poter vedere ciò che c’è sotto”. Si tratta di un simbolo della natura umana: secondo la cultura orientale è la coscienza degli uomini forti: si piega ma non si spezza. Rappresenta la resistenza, la crescita costante, l’amore immortale. Il mondo sta cambiando ad una velocità incredibile e la rotta va cambiata!”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]