Sono 290 le cooperative reggiane di Confcooperative che, insieme alle consorelle di Modena e Bologna, lunedì 20 febbraio saranno protagoniste dell’Assemblea costituente di Confcooperative Terre d’Emilia, autentico gigante della rappresentanza cooperativa con 640 cooperative associate, 135.000 soci, 47.000 occupati e 7,7 miliardi di fatturato.
Terre d’Emilia – in cui vanno a confluire le Confcooperative provinciali delle tre province emiliane – rappresenterà così la più grande realtà territoriale della Confcooperative nazionale.
“L’assemblea di lunedì prossimo – sottolinea il presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Matteo Caramaschi – rappresenterà un evento storico per la cooperazione reggiana ed emiliana: in Terre d’Emilia, infatti, si darà continuità ad una grande e storica presenza di tre realtà organizzative nate nell’immediato dopoguerra, che ora si proiettano verso nuovi obiettivi di rafforzamento della capacità di rappresentanza delle istanze e degli interessi della cooperazione, ma anche di investimento su nuovi progetti di servizio alle imprese, al territorio e alle comunità locali”.
“Le maggiori dimensioni, l’ottimizzazione e l’incremento delle risorse disponibili in promozione, ricerca e sviluppo – prosegue Caramaschi – ci consentiranno di rafforzare proprio quelle azioni e quei legami territoriali che sono fondamentali per una cooperazione saldamente legata ai bisogni e alle istanze locali, accrescendo la possibilità di incentivare uno sviluppo fondato sulla solidarietà, sul lavoro, su una distribuzione della ricchezza che diventa fattore di equità e giustizia sociale”.
La nascita di Confcooperative Terre d’Emilia è stata preceduta, nell’ottobre scorso, dalla fusione dei tre centri di servizio alle imprese legati alle Confcooperative di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
“In questo modo – spiega Caramaschi – è nato B.More-Servizi alle imprese, che si configura come il più importante centro servizi del sistema cooperativo italiano, con 300 imprese associate, 900 clienti, 140 dipendenti, 10 milioni di euro di fatturato, 3 sedi provinciali e 8 sedi territoriali, 3 delle quali, oltre a quella nel capoluogo, collocate nella nostra provincia, ed in specifico a Castelnovo ne’ Monti, Guastalla e Reggiolo”.
“Il percorso di integrazione che stiamo concludendo – prosegue Caramaschi – guarda dunque in senso lato alla tutela e alla promozione degli interessi delle cooperative e delle imprese sociali, realizzando tanto il rafforzamento della nostra capacità di rappresentanza, tutela e promozione dello sviluppo della cooperazione quanto l’implementazione dei servizi per la gestione e la crescita delle opportunità
per le imprese”.
A salutare la nascita di Confcooperative Terre d’Emilia – oltre a Caramaschi e ai presidenti di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia, e Modena, Carlo Piccinini – vi saranno ospiti d’eccezione: il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il viceministro ai Trasporti e Infrastrutture, Sviluppo economico, Vincenzo Colla, il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, e il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini.
I lavori inizieranno al Forum Monzani di Modena alle 9,30 in seduta riservata ai delegati, che procederanno anche alla elezione del primo presidente di Confcooperative Terre d’Emilia e del Consiglio generale (90 componenti, 30 dei quali reggiani); alle 11,30, poi, la tavola rotonda con Zuppi, Colla, Bignami e Gardini coordinata dal vicedirettore de Il Resto del Carlino, Valerio Baroncini.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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