“Giuseppe Verdi è come Dante, come Leonardo, è patrimonio non solo italiano ma del mondo”.
L’appello è del maestro Riccardo Muti, rivolto attraverso le pagine del quotidiano Libertà di Piacenza, per salvare Villa Verdi, la dimora-museo a Sant’Agata di Villanova dove il compositore visse per molti decenni, chiusa e destinata ad andare all’asta per una controversia legale tra gli eredi.
Muti scrive di provare “sconcerto e irritazione” nel dover “ricordare ancora una volta che Verdi è il compositore più eseguito al mondo, in Cina, in Corea e in Giappone la sua musica è più eseguita di Wagner, Beethoven e Bach e sue opere contribuiscono come nient’altro a fare conoscere la lingua italiana”.
“È semplicemente impensabile – prosegue Muti – che Villa Verdi possa finire, a seguito della prevista asta, in mani private e prendo atto dell’impegno manifestato dal ministro dei Beni culturali a garantire che la residenza sia tutelata come patrimonio pubblico fruibile dalle persone appassionate di cultura musicale. Mi auguro che l’impegno a livello governativo sia onorato senza nulla trascurare nei modi e nei tempi. La dimora di Sant’Agata è luogo sacro della cultura. L’ho visitata quand’ero studente al Conservatorio e poi anche quando già ero in carriera. Vi si avverte un’aria irripetibile, come se lui, il Maestro, fosse ancora lì, nelle stanze dove il suo talento produsse arte impareggiabile”.
Nel suo appello Muti sottolinea che assieme al governo “anche la Regione deve svolgere un ruolo nell’affrontare e risolvere il problema di Villa Verdi chiusa” è si appella “alla responsabilità di tutti coloro che a vario titolo hanno a cuore l’esigenza di mantenere un bene così unico”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]