Giovedì 3 marzo, con una cerimonia a Palazzo d’Accursio, sede del municipio, il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha consegnato a Gianni Morandi il “Nettuno d’Oro”, il massimo riconoscimento civile conferito dal Comune bolognese per meriti artistici, scientifici, nel campo del sapere e della conoscenza.
Un Morandi scherzoso ma anche emozionato mentre ascolta le motivazioni dell’assegnazione, che hanno ripercorso tutta la vita e la carriera del cantante, dalla nascita a Monghidoro, paese dell’Appennino bolognese, fino ai grandi successi che sono diventati veri e propri classici della canzone italiana.
La firma di Morandi, terzo classificato all’ultimo Festival di Sanremo, si aggiunge dunque al libro in cui sono raccolte tutte le onorificenze civiche già assegnate in passato: prima di lui, per quanto riguarda la musica, sono stati premiati tra gli altri Vasco Rossi, Paolo Fresu, Ezio Bosso, gli Stadio e il cantante lirico Ruggero Raimondi.
Ma il pensiero di Morandi è subito andato a Lucio Dalla, a dieci anni dalla sua morte: “Non posso non ricordarlo oggi”, ha detto Morandi, “perché nel 1963 andavamo a vedere insieme il Bologna che vinse lo scudetto, ma anche perché mi ha aperto a una nuova visione della musica regalandomi un disco di Ray Charles”.
“Ho vissuto 30 anni a Roma, ma il cuore mi ha riportato qui, dove stanno le mie radici”, ha aggiunto Morandi ritirando il Nettuno d’oro: “Quando giro per la città sento molta condivisione e amicizia, e quando giro il mondo e faccio il nome di Bologna suscita simpatia. Soprattutto per la sua accoglienza, che qui è una parola d’ordine che arricchisce anche me”.
Morandi, infine, ha invitato il fisarmonicista 95enne Davio Vanelli ad accompagnarlo con lo strumento per suonare e cantare insieme qualche canzone.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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